venerdì 03 maggio 2024

05/03/2009 12:59:26 - Provincia di Taranto - Attualità

Chiedevano interessi dal 48 al 240%

 
 
All’alba di stamane, gli Agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile di Taranto hanno tratto in arresto e già associati alla locale Casa Circondariale: Antonio GIUDETTI, tarantino di 36 anni (nella prima foto); Salvatore SEBASTIO, tarantino di 40 anni (nella seconda foto); Francesco SCOLOZZI, messinese di 45 anni residente a Pulsano (nella terza foto).
I tre sono stati arrestati in esecuzione di Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Taranto, dr.ssa Patrizia Todisco, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica di Taranto, dr.ssa Ida Perrone.
I reati contestati sono: concorso in usura e tentata estorsione aggravata.
Le indagini, svolte dalla Sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile di Taranto, hanno preso il via nell’ottobre del 2008, dopo la segnalazione di allontanamento di un uomo dal proprio domicilio, pervenuta sulla linea “113”, fatta dai familiari del medesimo.
Immediate ricerche hanno consentito, infatti, il rintraccio dello scomparso che, in preda alla disperazione, aveva deciso di non fare rientro a casa. Il suo stato psichico era stato determinato dalle difficilissime condizioni economiche in cui lo stesso –pizzaiolo, ormai disoccupato- versava da circa un anno.
Dopo una delicata opera di persuasione, lo stesso ha deciso di sporgere denuncia nei confronti di un gruppo di usurai, ai quali si era rivolto - in differenti occasioni- per attendere alle normali esigenze di vita che in pochi mesi lo avevano ridotto sul lastrico. Nella denuncia la vittima ha affermato che non aveva fatto rientro a casa per timore di essere ammazzato dagli strozzini, ai quali doveva ancora consegnare la somma complessiva di circa 10.000 euro.
L’impossibilità della vittima ad onorare le scadenze aveva indotto gli usurai a pretendere le somme di denaro dietro la minaccia di gravi ritorsioni, facendo riscontrare - com’è consuetudine in detti casi - la fattispecie dell’estorsione.
Immediatamente l’Ufficio ha proceduto ad una certosina e complessa attività di accertamento finalizzata alla ricostruzione della vicenda nella sua interezza e all’acquisizione di elementi di prova inconfutabili, in ordine ai vari episodi delittuosi di cui la stessa si componeva.
Venivano, in tal modo, identificati i tre usurai, tutti pregiudicati della zona - rispettivamente un pizzaiolo, un operaio ed un guardiano di imbarcazioni- che avevano prestato alla vittima, in diverse occasioni, somme di denaro complessivamente ammontanti a circa 4.500 Euro -ad interessi annuali variabili dal 48% al 240%- che avevano determinato in capo alla stessa vittima una situazione debitoria consistente a circa 10.000 Euro.
In particolare si è rilevatoche il GIUDETTI e lo SCOLOZZI agivano in concorso tra loro, mentre il SEBASTIO da solo.
Le indagini della Squadra Mobile, durate circa due mesi, svolte con la tempestività resa necessaria dalle condizioni -anche psichiche- della vittima, trascinata sull’orlo del suicidio, hanno consentito all’Autorità Giudiziaria l’emissione, a carico dei tre autori dei fatti reato in argomento, della misura cautelare coercitiva della custodia cautelare in carcere, ponendo fine ad una vicenda criminale che avrebbe potuto avere risvolti ben più drammatici.








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