sabato 20 aprile 2024

06/02/2012 11:04:49 - Manduria - Attualità

Vi hanno aderito numero associazioni. Il portavoce è Fulvio Perrone

 
Si è costituito un Comitato per il “ Sì alla Bradanico-Salentina e No alla Talsano-Avetrana” a cui hanno dato adesione varie associazioni, ambientaliste e non, il cui portavoce Fulvio Perrone è stato intervistato dal mensile nazionale “La Nuova Ecologia” nello scorso numero di dicembre.
Tale Comitato, relativamente al progetto della Talsano-Avetrana, esprime una forte contrarietà per un'opera sovradimensionata, formata non da una, ma da ben tre strade affiancate e parallele e con frequenti ed enormi svincoli su più livelli, grandi quanto due o tre campi da calcio, degni forse di un autostrada di Los Angeles.
Questa inutile e devastante opera distruggerebbe proprio l’ultima fascia di territorio rimasta, con la più alta valenza paesaggistica e naturalistica delle nostre contrade, annientando definitivamente le ultime velleità di un turismo di qualità (che non si riduca al solo mordi e fuggi domenicale al mare) dei nostri Comuni. Infatti, questa enorme colata di asfalto e cemento, larga circa 40 metri travolgerebbe, irrimediabilmente, centinaia di ulivi, secolari, muretti a secco, gli ultimi lembi di pregevole macchia mediterranea, pinete, itinerari turistico-naturalistici ed aree ad alta valenza storica-archeologica.
Tali aree, non a caso, sono scampate ad un medesimo progetto degli anni '80 e '90, grazie ad un sussulto di orgoglio delle nostre amministrazioni: persino i politici della cosiddetta "Prima Repubblica", evidentemente, hanno mostrato una maggior sensibilità e lungimiranza rispetto alla classe politico-amministrativa attuale.
Si ripete lo stesso errore già fatto negli anni '60 (è proprio il caso di dirlo: la storia non insegna nulla a chi ci amministra!), allorché la realizzazione della litoranea, a ridosso del mare, ha deturpato dune e vegetazione costiera che ora possono ammirarsi solo in alcune zone della Sardegna e della Maremma. Anzi, ora si sbaglia ancor più gravemente, alla luce delle dimensioni spropositate (e peraltro ingiustificate sia dall’attuale traffico veicolare che da quello ipotizzabile in futuro) dell'opera. Come ciò incentiverebbe chi, facendo centinaia di chilometri (e venga, magari, da Milano, Napoli o Roma), voglia trascorrere da noi momenti di vacanza (ché, forse, il risparmio di 10 minuti, su ore di viaggio, sia davvero decisivo in tal senso?), non è dato sapere.
Né può dirsi che, in tal modo, sarebbe decongestionato il traffico sulla litoranea. A parte, infatti, la considerazione che quello della litoranea non è, sostanzialmente, un traffico di collegamento tra località, bensì essenzialmente "da passeggio", peraltro esistente solo 2 mesi l'anno ed intenso per appena 15 giorni, è evidente che chi si voglia spostare più rapidamente da posti non vicini dell'attuale costiera jonico-salentina già utilizza la strada interna (su cui non vi è, sostanzialmente, mai intensa densità di traffico), che, al più, necessiterebbe di una mera opera di manutenzione e risistemazione.
Peraltro, in un momento di notoria, e grave, crisi economica, sarebbe assurdo e moralmente ingiustificato spendere centinaia di milioni di euro pubblici per un opera inutile (e, anzi, si ripete, dannosa), che come direbbe Giorgio Bocca, unisce “il nulla con il nulla”.
Tali risorse economiche ben potrebbero essere utilizzate, non già per la costruzione di questa opera, ma per il completamento della Bradanico-Salentina (Taranto-Lecce), quella sì un opera assolutamente necessaria (si pensi solo che i territori in questione sarebbero, in maniera veloce, congiunti sia con l'autostrada, che con l’aeroporto ed il porto di Brindisi)
E c'è qualcuno, tra gli amministratori che dovessero fare questa scelta scellerata, disposto, sin d'ora, a dichiararsi sicuro dell'utilità della Talsano-Avetrana e, in caso contrario, pronto a pagare i danni di un simile "scempio" (opera faraonica, devastante del territorio, anche sotto l'aspetto idrogeologico – per la enorme impermeabilizzazione che essa provocherà – che resti qual cattedrale nel deserto), ove le previsioni qui fatte (inutile devastazione del territorio, ingiustificata dal traffico veicolare, anche futuro) dovessero realizzarsi?
Insomma, davvero incomprensibili, allora, restano le reali ragioni per le quali la buona “Politica” (e non a caso s'è scelto di utilizzare la P maiuscola) non "spinga" perché si completi un collegamento (quello della Bradanico-Salentina) che, con costi ambientali ed economici grandemente minori, gioverebbe molto di più ai cittadini ed avrebbe, di certo, ben più importanti ricadute sul piano economico e turistico.
 
Chi vuol contattare il comitato può telefonare ai numeri 3496593140 e 3397794188.








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