mercoledė 24 aprile 2024

20/08/2009 07:32:44 - Avetrana - Speciale

Malika Ayane, un animo elegante in un involucro da pantera

 
 
Bari 23-10-08
E’ in una fredda serata di fine ottobre che incontro per la volta una Malika Ayane ancora semi sconosciuta.
Ne ho sentito parlare bene in una recensione musicale e raggiungo così la Feltrinelli di Bari, incuriosito dalla sua presenza per la presentazione del suo cd.
Il mio filtro psofometrico è immediatamente rapito da note che sembrano quasi volare sulle ali d’uno spartito allo stesso tempo invisibile e carico d'emozioni indelebili. Pur essendo una fredda serata, quella voce quasi intimidita riscalda con la sua raffinatezza le corde dei pochi cuori presenti.
“Sono io ad emozionarmi” risponde Malika quando le chiedo cortesemente la foto.
Già da quella risposta intuisco la semplice freschezza d’una ragazza che sta per realizzare un sogno dopo anni di sudata gavetta.
Non tutti lo sanno, ma dietro la realizzazione di quel sogno fondamentale è l’incontro di Malika con un manduriano doc, un manduriano che consegnerà con le sue note Malika all’eternità.
 
Avetrana 14-08-09
Son passati mesi da quella fredda sera e nel frattempo la timida ragazza ha saputo conquistarsi con i suoi virtuosismi vocali un’ampia fetta di pubblico,tanto da risultare la vincitrice morale di Sanremo con la permanenza in classifica da ben 25 settimane del brano “Come foglie”.
Arrivo nella piazza ancora semideserta verso le 20 e m’avvicino al palco “incorniciato” sullo sfondo del castello mentre la principessa Malika prova, facendo echeggiare soavemente la sua voce come il canto d’un pavone al tramonto, come il suono emesso dal gabbiano Jonathan Livingstone in uno dei suoi voli pindarici.
Avendo un filo diretto con Malika attraverso un social network, lei mi riconosce e scambia con me 2 parole come se fosse l’amica della porta accanto, facendomi capire che oltre l’aura dell’artista e le luci della ribalta c’è un animo con l’elegante involucro da pantera.
Forse è anche in questo la chiave del suo successo, nell’aver saputo mantenere il contatto con la realtà, nel non essersi mai distaccata dal mondo con uno di quei voli astrali che i suoi stessi virtuosismi melodici provocano nell’ascoltatore.
Malika incanta ancora una volta il suo pubblico, rapisce per circa un’ora e mezza chi ha voluto rinunciare all’istituzionale bagno di mezzanotte pur d’essere presente, regalando emozioni con i suoi “Maliki”, così come chiama affettuosamente la sua band.
Ed è proprio tra i “Maliki” che si nasconde sornione la chiave del suo successo, una chiave tutta nostrana, una chiave manduriana doc.
Ferdinando Arnò suona il piano a piedi nudi, ma son state le sue mani a “colorare” di note gli spartiti di Malika, è stato dal loro incontro che è nata questa magia. Se Malika fosse rappresentata dalle fresche acque del Chidro, Ferdinando sarebbe la sua fonte.
Sono le 23.30 circa quando la piazza estasiata applaude il bis di “Come foglie” e “Controvento”, la canzone attualmente in onda su tutte le maggiori emittenti radiofoniche.
Si spengono i riflettori, rimane la torre dell’antico castello, illuminata da fasci di luce che sembrano
sospenderla nel vuoto, continua a brillare una stella sempre più proiettata nel firmamento della musica italiana d’autore, continua a brillare il talento d’un manduriano di cui essere orgogliosi. Grazie Malika, grazie Ferdinando.
 
 
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