venerdì 19 aprile 2024

23/04/2014 18:35:49 - Manduria - Attualità

«Il depuratore di Manduria e Sava rischia di rivelarsi l’ennesimo danno all’ambiente»

 
Con un’interrogazione parlamentare la senatrice Daniela Donno (M5S) chiede al Ministro Galletti e Lorenzin di fermare la dannosa intrusione marina nei territori di Manduria e Sava
La realizzazione del depuratore consortile di Manduria-Sava, che prevede lo scarico a mare dei reflui per il tramite della condotta sottomarina, determinerebbe gravi danni all’ecosistema marino e alla risorsa naturale costiera, in aperto contrasto con il Codice dell’Ambiente. Questa la preoccupazione dei cittadini del comitato “Noscaricoamare” accolte dal MoVimento 5 Stelle che, sulla questione, ha presentato una interrogazione parlamentare al Senato.
«Non possiamo piegarci agli intenti della Regione Puglia e dell’Acquedotto Pugliese che hanno deciso, in spregio alle comuni norme in tema di tutela ambientale, di scaricare i reflui nelle acque marine. Le autorità e gli uffici regionali preposti alla gestione dell’intera questione devono ascoltare i bisogni dei cittadini, accettando soprattutto le proposte alternative di recapito finale dei reflui» dichiara la senatrice salentina Daniela Donno. «Per questo abbiamo presentato un’interrogazione indirizzata ai Ministri dell’Ambiente e della Salute, ponendo l’accento sulla necessità di individuare soluzioni tecniche condivisibili che tutelino l’ambiente, l’ecosistema e che rispettino il dettato normativo del Codice dell’Ambiente. Chiediamo inoltre che mediante azioni mirate si contrasti, una volta per tutte, la costante desertificazione dei territori interessati, scongiurando il rischio concreto della compromissione dell’equilibrio ambientale».








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