venerdì 29 marzo 2024

19/07/2014 09:50:03 - Manduria - Politica

«La cronaca di questi giorni mette a nudo la reale incapacità programmatica del sindaco, che si preoccupa dei problemi della scuola con forte ritardo e solo dopo molte sollecitazioni pervenute da parte dei dirigenti scolastici, ai quali si propinano risposte inopportune e prive di soluzione concreta»

 
“Sconcertante!”.
E’ il giudizio della segretaria del Pd di Manduria sulle ultime vicissitudini politico-amministrative manduriane.
«Sono trascorsi più di 20 giorni dall’ultimo Consiglio Comunale, allorquando il sindaco preannunciò l’azzeramento della giunta e, a oggi, la macchina amministrativa è ancora paralizzata» scrivono, in una nota, la segretaria del Pd, Katia Malagnino, e i due consiglieri comunali, Maria Grazia Cascarano e Amleto Della Rocca. «D’altronde, non ci si poteva aspettare nulla di buono dal sindaco e dai suoi “suggeritori”, anche alla luce del contenuto del “patto solenne” fatto firmare alla nuova maggioranza.
In quel documento, non vi è uno straccio di programma. E’ privo di qualsivoglia contenuto, si propone di “rilanciare l’azione amministrativa”, senza indicare quali sono i piani e i punti politico-programmatici che possano restituire dignità alla nostra città. 
Il patto solenne altro non è che retorica e slogan, non va nella direzione della buona politica, ma si pone solo l’obiettivo di garantire, in tutto e per tutto, il sindaco, fino al compimento del mandato, comprimendo le idee altrui.
Il sindaco, nel patto solenne, confonde letteralmente il suo mandato, assimilandolo a “una partita a carte da provare a vincere”».
Sono le motivazioni che spingono il Pd a biasimare quanto sta succedendo a Manduria in questi giorni.
«Il Partito Democratico non può tollerare tali affermazioni, amministrare una città non è una partita a poker» sostengono i 3 rappresentanti del Pd. «Non si può provare a vincere! Chi si candida a governare, deve essere in grado di farlo, deve averne le competenze. Non si può pensare di giocare a fare il sindaco o l’assessore.
In gioco non vi sono le “fiches del tavolo verde” ma ci sono le persone, i cittadini, le associazioni di categoria, che attendono risposte da questa Amministrazione. Risposte fino ad ora negate, perché chi doveva fornirle è troppo intento a barattare e spartirsi gli assessorati.
L’immobilismo e il blocco amministrativo, denunciato dai consiglieri comunali del PD, lo si riscontra soprattutto su argomenti importanti come la scuola. La cronaca di questi giorni mette a nudo la reale incapacità programmatica del sindaco, che si preoccupa dei problemi della scuola con forte ritardo e solo dopo molte sollecitazioni pervenute da parte dei dirigenti scolastici, ai quali si propinano risposte inopportune e prive di soluzione concreta.
Il Partito Democratico continua a richiedere le dimissioni del sindaco e lo invita ad ascoltare le esigenze dei manduriani, fornendo risposte concrete e adeguate, per governare con serietà e competenza, non nel modo superficiale che sino a oggi lo ha contraddistinto».








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