venerdì 19 aprile 2024

19/09/2014 06:28:28 - Manduria - Attualità

“Giovani per Manduria” rilancia la proposta già avanzata al termine della Fiera Pessima 2014: rivedere completamente il sistema di organizzazione, puntando su una gestione diretta

«Ancora una volta dobbiamo denunciare una poca chiarezza da parte dell’Amministrazione riguardo le sue scelte sull’organizzazione della Fiera Pessima e una assenza totale di comunicazione che va a discapito di ogni forma di partecipazione».
“Giovani per Manduria” rilancia la proposta già avanzata al termine della Fiera Pessima 2014: rivedere completamente il sistema di organizzazione, puntando su una gestione diretta.
«Le nostre argomentazioni a sostegno di tale scelta (abbattimento dell’imposta sul suolo pubblico, incassi della vendita degli stand e innalzamento dei livelli qualitativi della kermesse) furono condivise pubblicamente dal sindaco che, al termine della passata edizione, dichiarò di voler aprire un tavolo di confronto con associazioni e forze politiche, per valutarne la fattibilità» ricorda il movimento “Giovani per Manduria”. «Non ci risulta che ad oggi sia stato aperto alcun tavolo e, anzi, pare che ancora una volta Massafra voglia decidere tutto da solo, senza confrontarsi con le parti sociali e contrapponendosi alla volontà di chi dovrebbe occuparsi in prima persona della questione (l’assessorato alle Attività Produttive).
Perchè questo dietro front?
Nel bando di gara dell’anno scorso vi era la possibilità di riaffidare la gestione della Fiera all’azienda vincitrice dell’appalto per un’altra edizione nel caso in cui l’Amministrazione si fosse ritenuta soddisfatta del lavoro svolto.
Dobbiamo pensare che essa si ritenga davvero soddisfatta di quella che è stata a detta di tutti una delle edizioni peggio organizzate e meno pubblicizzate degli ultimi anni? Se così è, allora si faccia chiarezza e si spieghi all’opinione pubblica qual è la linea ufficiale dell’Amministrazione: riaffidare l’organizzazione all’azienda che ha gestito nel 2014 o organizzare direttamente? La cittadinanza ha il diritto di sapere come intende muoversi l’ente su questa ed altre questioni che riguardano l’immagine del territorio e la promozione enogastronomica».








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