martedì 30 aprile 2024

05/02/2015 17:29:32 - Manduria - Attualità

Ora la docente si costituirà in sede civile per ottenere anche il risarcimento

Assolta in prima istanza dal giudice di pace, per non aver commesso il fatto, una docente di religione di Manduria, Maria Pina Leone, ha ottenuto, seppur a quasi nove anni dall’episodio, anche la condanna del direttore responsabile di un giornale (“Puglia Press”) per il delitto di diffamazione aggravata.
La docente manduriana, alla fine del 2007, fu ingiustamente accusata di aver “lanciato un registro in testa ad un alunno”. Circostanza, che si sarebbe verificata nella scuola “Enrico Fermi”, che è sempre stata negata dall’insegnante di religione, la quale, invece, sostenne di avere solo avuto uno scontro verbale con il ragazzo, generato dalla sua arroganza e dalla sua maleducazione. Quest’episodio venne riportato, con una certa enfasi, dal giornale locale, che pubblicò anche una vignetta ancora più diffamante: la docente veniva raffigurata nelle vesti del personaggio disneyano Crudelia De Mon, nei panni, ovvero, di una insegnante dall’aria grifagna seduta in cattedra, armata di pistole, bombe a mano e balestre, nonché volgente le spalle ad un Cristo crocifisso appeso ad una parete che, nel fumetto, urlava a squarciagola: “Ragà, ve lo giuro, non la conosco”.
Non solo. A distanza di qualche giorno, venne pubblicato un altro articolo, con il quale si riferiva un’altra circostanza assolutamente falsa: ovvero, che la docente sarebbe stata sospesa dall’insegnamento dal Provveditorato agli Studi di Taranto.
La docente Leone, quindi, è riuscita a dimostrare dapprima davanti al Giudice di Pace di non aver mai percosso alcun suo allievo e, poi, sempre attraverso il proprio legale, l’avv. Dario Blandamura, ha chiesto ed ottenuto dal Tribunale Penale di Taranto la condanna del direttore responsabile del giornale “Puglia Press” per il reato di diffamazione aggravata.
La sentenza di condanna contiene, fra l’altro, anche una provvisionale risarcitoria immediatamente esecutiva in favore della diffamata insegnante, che ora, in separata sede, chiederà anche il risarcimento dei danni all’immagine subiti.
«Ho finalmente potuto dimostrare alla città la mia totale estraneità ai fatti che mi erano stati addebitati» è stato il commento della docente Maria Pina Leone. «Non è nei miei costumi, sia come persona, sia come educatrice, usare violenza. Anche se sono trascorsi tanti anni, ho ottenuto giustizia: la mia immagine era stata ingiustamente e gravemente lesa».

 

 

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E’ in rete la seconda puntata del “Prudenzano News”
“Non un rito ma il culto della memoria
Tributo a Elisa Springer”








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