giovedì 28 marzo 2024

28/03/2015 09:17:16 - Sava - Attualità

L’appello della Rete Civica per la Tutela del Paesaggio e del Patrimonio Storico, Artistico ed Archeologico teso a preservare il territorio

Un grande parco eolico, che prevede l’istallazione di ben 49 aerogeneratori per la produzione di energia elettrica, interesserà un’area, che ricade nell’agro dei comuni di Maruggio, Sava e Torricella, di notevole valore archeologico, storico e paesaggistico.
A rimarcare i rischi che alcuni siti archeologici (in particolare di Sava) corrono qualora il progetto della società Enel Green Power dovesse andare in porto è la Rete Civica per la Tutela del Paesaggio e del Patrimonio Storico, Artistico ed Archeologico, che invita le comunità interessate a difendere le proprie vulnerabili ricchezze archeologiche e paesaggistiche.
«L’interesse verso la salvaguardia, la tutela e la conoscenza del patrimonio storico, artistico e archeologico della Puglia spinge da tempo la Rete Civica ad essere continuamente attiva e presente sull’intero territorio regionale in una continua lotta atta a sensibilizzare nel modo più efficace possibile l’opinione pubblica» si legge in una nota diffusa dalla Rete Civica all’indomani di un sopralluogo. «Negli ultimi mesi, l’attenzione è stata rivolta verso il comune di Sava e il suo hinterland, che è balzato agli onori della cronaca locale per l’approvazione della creazione di un parco eolico. Le aree di intervento scelte ricadono però, purtroppo, in sito sede di un insediamento magno greco poco noto, ma da sempre considerato l’ultimo avamposto tarantino verso il Salento meridionale, dove era stanziata la comunità dei Messapi».
La Rete Civica si sofferma sul patrimonio in agro di Sava che rischia di essere distrutto se non si attua un’adeguata strategia di salvaguardia e valorizzazione.
«Tutto ruota intorno all’attuale centro abitato che si dice sia nato inseguito all’abbandono del casale di Agliano, nell’omonima località in epoca post medievale» ricorda la Rete Civica. «Qui, nei pressi dell’attuale masseria, dove a circa 590 metri di distanza è previsto l’installazione di una pala eolica, la Soprintendenza ha avviato una campagna di scavo archeologico nel 2008/09 al fine di ricavare delle informazioni utili a chiarire l’organizzazione territoriale della chora tarantina in agro savese tra l’età greca e quella medievale. Il recupero della ceramica, della cloraplastica e l’individuazione di blocchi pertinenti ad antichi edifici (quali un santuario greco del V sec. a.C. dedicato al culto di Demetra), documentano una frequentazione del sito sin dal periodo greco da parte di una comunità alla quale era di certo legata una necropoli.
Le segnalazioni si estendono anche alla vicina contrada Camarda, la cui storia è legata a quella del Limitone dei Greci, un muro a secco eretto nel corso del VII sec. d.C. durante la contesa tra Bizantini e Longobardi per il possesso del Salento e per la divisione del territorio. Oggi di questa struttura è visibile solo un breve tratto proprio in contrada Camarda.
Altro sito, in località Grava - Palombaro, poco distante dal santuario della Madonna di Pasano, in cui è presente una grotta che per le sue caratteristiche architettoniche lascia immaginare un uso cultuale del luogo sin da epoche remote.
La Rete Civica auspica pertanto un adeguato studio del territorio e un serio ripensamento circa l’opportunità di installare un parco eolico nelle zone considerate, poiché sarebbe altamente deleterio per il paesaggio, la natura e soprattutto per la valenza archeologica stessa dell’intero patrimonio presente, che aspettano solo di essere studiati e valorizzati, creando una fonte di sviluppo generalizzato ancor più grande dei generatori eolici stessi».

 

 

 

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