giovedì 18 aprile 2024

27/06/2015 12:26:06 - Avetrana - Attualità

Stigmatizzata la condotta “omissiva, elusiva, se non proprio reticente” che sarebbe stata posta in essere dall’Amministrazione e, in mancanza dei chiarimenti richiesti e dell’applicazione delle misure correttive, invita il Prefetto a valutare se vi siano le condizioni per la nomina di un commissario che deliberi lo stato di dissesto e dia corso alla procedura per lo scioglimento del Consiglio Comunale

 
La Corte dei Conti censura ancora una volta le “irregolarità” e le “criticità” di alcuni atti relativi alla gestione finanziaria dell’ente, stigmatizza la condotta “omissiva, elusiva, se non proprio reticente” che sarebbe stata posta in essere dall’Amministrazione e, in mancanza dei chiarimenti richiesti e dell’applicazione delle misure correttive, invita il Prefetto a valutare se vi siano le condizioni per la nomina di un commissario che deliberi lo stato di dissesto e dia corso alla procedura per lo scioglimento del Consiglio Comunale.
Fra le “irregolarità” contestate, anche quelle del “superamento delle spese per il personale a tempo determinato, “la presenza di debiti fuori bilancio (di cui non si avrebbe ad oggi un quadro descrittivo adeguato, completo ed aggiornato); il superamento del parametro di deficitarietà numero 8 (nel 2012 è stato di una percentuale di quasi dieci volte maggiore al valore della soglia prevista dell’1%); il mancato riconoscimento dei debiti fuori bilancio regolarizzati contabilmente e non formalmente riconosciuti”.
Per replicare a questi rilievi e per adottare le misure del caso, il consesso elettivo, dopo aver varato già il 28 aprile scorso alcuni provvedimenti correttivi volti al superamento dello squilibrio ipotizzato dalla Corte dei Conti (limitato utilizzo dell’avanzo di amministrazione; incremento di entrate proprie; riduzione dei debiti fuori bilancio; riduzione delle spese; destinazione di entrate eccezionali a spese d’investimento o a estinzione dei mutui), si sarebbe dovuto riunire nei giorni scorsi. In questo frangente, e sino alla definitiva verifica dell’assenza di ulteriori debiti fuori bilancio da riconoscere, è stato vincolato dalla stessa Corte dei Conti a limitare gli impegni alle sole spese obbligatorie.
«La Corte dei Conti, pur prendendo atto dell’intenzione dell’ente di adottare per il futuro alcune misure correttive, non può esimersi dal rilevare che non è stata programmata alcuna specifica manovra contabile volta ad incrementare le entrate e a ridurre le spese, né tantomeno si è proceduto alla quantificazione, in termini finanziari, degli effetti che tali azioni potrebbero in concreto produrre sul bilancio dell’ente» è riportato nell’ultima comunicazione, datata 19 maggio, della Corte dei Conti. «Nell’atto deliberativo del 28 aprile scorso, l’Ente non ha fornito né i chiarimenti richiesti espressamente in sede istruttoria, né ha presentato un adeguato, completo ed aggiornato quadro descrittivo della situazione debitoria “fuori bilancio” sussistente ad oggi, nonostante in una nota del sindaco, indirizzata ai dirigenti, venga esplicitamente paventata la circostanza che la sussistenza di cospicui debiti fuori bilancio possa determinare responsabilità nei confronti dell’Amministrazione.
Inoltre, le misure correttive che il Comune intende adottare appaiono meri e generici propositi organizzativi aventi una valenza esclusivamente formale, risultando, come tali, assolutamente inidonei ad incidere in maniera determinante sulla reale (e probabilmente strutturale) situazione debitoria dell’ente».

 

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