sabato 11 maggio 2024

22/07/2015 18:59:56 - Salento - Attualità

«È una deportazione»

«Sono madre e moglie. Mi dici tu, caro Renzi, chi glielo dice a mio figlio che sua madre non starà più con lui, che la vedrà una volta al mese, con conseguenze irreparabili sul suo sviluppo psico-sociale e che se la mamma rinuncerà sarà dura campare con un solo stipendio? Ci hai pensato a tutti quei 50enni con genitori anziani da accudire, mutui da pagare? Le nostre graduatorie sono provinciali, se avessimo voluto avremmo fatto queste scelte anni fa, ma ora non puoi costringere me e migliaia di insegnati a questa deportazione di massa»
 Questo lo sfogo, tra le lacrime, di Annalisa Labate, docente di 32anni, con ben due lauree che presto dovrà scegliere se compilare la domanda di inserimento nella graduatoria nazionale o fare la disoccupata. Una riforma soprattutto per i docenti abilitati all’insegnamento del sostegno che li porterà ad essere assunti al Nord, dove le graduatorie sono costituite da pochissimi iscritti e le richieste di insegnanti specializzati sono migliaia.
È il triste destino che si compie per i precari della scuola pubblica. Delle vere e proprie deportazioni in tutta Italia pena perdere il lavoro per cui si è lottato in tutti questi anni. Ma nessuno sta a guardare. Sui social network un gruppo di docenti «Ricorso contro il ddl per i precari delle Gae (graduatorie ad esaurimento)» ha prodotto un documento di diffida di 9 punti rivolto al Miur. «I docenti precari storici abilitati, inseriti in gae, e a cui spetta per legge il diritto al ruolo nella provincia, si vedranno invece costretti, per entrare in ruolo senza farsi scavalcare dai 10.000 assunti dal piano della riforma Buona Scuola, a fare domanda in tutte le province italiane e quindi ad emigrare, forse a centinaia di chilometri, senza nessuna garanzia di potersi ricongiungere con il coniuge e i figli. Inoltre la nuova legge assegna la precedenza agli idonei al concorso 2012, che non avevano diritto nè all’assunzione nè all’abilitazione (come da bando) e molti di loro non hanno alcuna esperienza di insegnamento» dice Elisabetta Cappucci professoressa precaria di storia e filosofia emigrata a Bologna, una delle autrici del documento inviato al Miur.
Ed anche i sindacati non ci stanno alla deportazione di massa.
«Il Miur ha pubblicato le procedure di assunzione ma nulla dice in più rispetto a quanto contenuto nel testo di legge 107. – dice Mimmo Maiorano segretario Cisl Scuola di Bari. - Si confermano i termini per la presentazione della domanda di assunzione dal 28 luglio ore 9 al 14 agosto ore 14. Ci auguriamo che vengano chiarite le numerose questioni connesse alle novità introdotte dalla legge e all’intreccio con le precedenti regole che si applicano invece alla fase zero e, in parte, anche alla fase a). Si segnala comunque – continua - che non è scritto nulla sulle conseguenze nel caso non venga prodotta domanda. Si comprende che La cancellazione avviene , invece, in caso di mancata accettazione di una proposta di assunzione ricevuta in una delle tre fasi del piano straordinario. Come Cisl Bari Stiamo lavorando offrendo supporto nelle nostre sedi con aperture straordinarie per tutto il mese di agosto».








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