venerdì 26 aprile 2024

25/08/2015 10:26:43 - Manduria - Attualità

 Un gruppo di operatori economici e sociali si è rivolto al Prefetto

«Anche l’estate 2015 si è caratterizzata per la totale assenza delle istituzioni lungo la fascia costiera di Manduria».

Un gruppo di operatori economici e sociali (alcuni dei quali facenti parte di associazioni costituite con l’obiettivo di difendere e valorizzare il litorale), elencano le disfunzioni colte nel corso dell’ultima stagione estiva. Operatori che hanno chiesto (ed ottenuto) un incontro in Prefettura e che, proprio su sollecitazione di una collaboratrice stretta del Prefetto, hanno elaborato un documento che è ora sul tavolo del più importante rappresentante istituzionale della provincia.

«La litoranea di Manduria è una terra di confine abbandonata ad ogni sorta di sciacallaggio, abusivismo commerciale e ambulante, che si accompagna alla totale endemica assenza di ogni controllo» è riportato nel documento inviato al Prefetto, nella speranza di un suo autorevole intervento. «Si è registrato un gravissimo ritardo nella preparazione estiva da parte dell’Amministrazione Comunale. Assenza di un qualsiasi piano per la circolazione, con parcheggi a pagamento vuoti a fronte di abbondanti e selvagge soste abusive.

Poi, ancora, assenza di ogni basilare pulizia delle strade e dei mercati. E non solo di quelli regolari (ad esempio quello settimanale dello “Iazzu della Marina”), ma anche di quelli numericamente soverchi e abusivi di ogni tipo: dalle chincaglierie all’abbigliamento, dalla frutta ai prodotti ittici, dalle verdure alle scarpe. Insomma, sembra essere in una bolgia infernale».

Nel documento si invoca un maggiore controllo.

«Si registra il dispregio di ogni minima norma ambientale e sanitaria, in assenza di sia pur minimi controlli da parte della Polizia Municipale, pur allertata da cittadini e associazioni. Continuano i furti d’auto e nelle abitazioni, i borseggi sotto gli ombrelloni. Non esiste un presidio di polizia e quest’anno non è stato attivato neppure il servizio di salvataggio in mare. Mentre la spiaggia, nottetempo, brulica di fuochi e fuocherelli, a servizio di estemporanei barbecue (alimentati da profumati e intoccabili tronchi e legna di preziosissima macchia mediterranea), la pineta, vero polmone verde di San Pietro in Bevagna, serve ormai esclusivamente da estemporaneo abusivo campeggio di tende e bivacchi. Manca persino un servizio di bancomat funzionante: l’unico sportello esistente a San Pietro in Bevagna è quasi perennemente fuori uso. Ci rivolgiamo al Prefetto nella speranza che, grazie ad un suo intervento, questo territorio torni ad essere speranza di sviluppo della nostra economia».

 









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