venerdì 29 marzo 2024

01/09/2015 19:47:03 - Manduria - Attualità

L’intervista a Fulvio Filo Schiavoni, presidente del Consorzio Produttori Vini

«Le uve conferite nei primissimi giorni della vendemmia non sono state eccezionali: quelle raccolte in alcune zone, non adeguatamente trattate, avevano risentito degli effetti della pioggia di metà agosto. Poi, però, abbiamo registrato un’impennata nella qualità delle successive spinature, che ci ha rinfrancato».
La vendemmia del Primitivo sta entrando nel clou. Inizia, solitamente, nell’ultima settimana di agosto, per poi concludersi nei primi giorni di settembre. In 15-20 giorni si raccolgono, mediamente, 160-170mila quintali di queste uve, dalle quali si ricava il prodotto principe dell’economia dell’area orientale della provincia.
«Sino alla settimana prima di Ferragosto, stava prospettandosi un’annata di straordinaria qualità» sono le parole di Fulvio Filo Schiavoni, presidente del Consorzio Produttori Vini, una delle “mete” più ricercate dai turisti nel corso dell’estate, che sono alla ricerca del souvenir più apprezzato della zona (in alcune circostanze arrivano, da altri centri del Salento, persino in pullman). «Poi c’è stato quel periodo caratterizzato dalle piogge, che ha contribuito a danneggiare le uve in qualche zona del territorio del Primitivo, un po’ a macchia di leopardo. In particolare in quelle campagne in cui gli agricoltori non erano stati ligi nel rispetto delle precauzioni da adottare per evitare i deleteri effetti della pioggia quando l’uva è in fase di maturazione. Proprio per questo motivo, i primi conferimenti nelle nostra cantina non ci avevano entusiasmato. Si è però trattato di 2-3 giorni. Poi, con le successive spinature, sono iniziate ad arrivare uve di ottima qualità».
Un’inversione di rotta che, quindi, rende ottimisti gli operatori del settore per il prodotto che sarà messo in commercio con le uve di questa vendemmia nel 2016.
«Tutto procede regolarmente» continua Fulvio Filo Schiavoni. «Anche la resa per ettaro rispetta le prescrizioni del disciplinare del doc (circa 70-80 quintali per ettaro). Il Primitivo doc è il prodotto di punta del settore. Continua ad essere molto richiesto e, solitamente, viene esaurito prima della successiva vendemmia».
Terminata la vendemmia del Primitivo (il cui nome, nel dialetto locale, indica proprio una maturazione precoce delle uve: “primmatio”), si procederà, a settembre, con la spinatura delle altre uve. Quelle che, però, hanno una minore richiesta dai consumatori, proprio perché frutto di cultivar non autoctone, che devono fare i conti con la concorrenza di altri Paesi in cui i costi sono nettamente inferiori.









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