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13/11/2009 07:02:50 - Provincia di Taranto - Cultura

“Rodi e il Dodecanneso ieri e oggi” il tema del suo intervento

 
Dopo la presenza dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, che a partire dal XIV secolo eressero sull’isola di Rodi imponenti fortificazioni per farne un ponte di collegamento per i crociati che da Roma si recavano a proteggere il Sacro Sepolcro di Cristo, per alcuni secoli il Dodecanneso, l’arcipelago di isole a immediato ridosso della costa anatolica, fu dominato dai turchi, il cui assedio del 1522 sottrasse per molto tempo queste terre al possesso dell’Occidente.
Per una complessa concatenazione di eventi, tuttavia, all’inizio del secolo scorso, nel luglio del 1912, l’Italia si ritrovò a gestirne il possesso nell’ambito dell’intervento militare italiano in Libia, per cui il presidente del Consiglio dei Ministri dell’epoca, Giovanni Giolitti, aveva intessuto un’abile ragnatela diplomatica.
La presenza italiana in quelle regioni durò fino alla metà degli anni Quaranta e quando il Dodecanneso ritornò alla Grecia gli italiani dovettero abbandonarlo, restando solamente con il ricordo di una terra bellissima e con la struggente nostalgia di poterci ritornare.
Il prof. Mario Lazzarini, già docente di Greco nel liceo classico ”Quinto Ennio” di Taranto, grecista e archeologo, autore di libri per la scuola ma anche di studi specialistici di archeologia subacquea e di storia dell’Egeo italiano, sabato 14 novembre alle ore 18,30 presso l'aula magna della scuola media statale "C. Colombo" in via Medaglie d'Oro parlerà per il Dopolavoro Filellenico di “Rodi e il Dodecanneso ieri e oggi”, una personale e competente lettura, arricchita dalla proiezione di diapositive d’epoca e dei nostri giorni, dell'arcipelago egeo che nella prima metà del Novecento fu italiano e che, ritornato greco sessant'anni fa, conserva ancora vestigia ricche, eleganti ed interessanti di italianità.
All'incontro interverrà il dirigente della scuola "Colombo", preside Massimo Romandini, esperto di colonialismo italiano, in particolare in territorio africano, che introdurrà il relatore.
Il Dopolavoro Filellenico è una neonata associazione tarantina che si prefigge di promuovere la lingua, la cultura, la civiltà greca, con particolare riferimento al quella moderna attraverso tutte le forme della divulgazione.
 
Giancarlo Antonucci








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