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24/10/2016 18:27:30 - Manduria - Cultura

Ha letto alle prime due classi della scuola manduriana alcuni capitoli del romanzo “Matilde” di Roald Dahl

 
La professionalità di Mara Spinelli, brava attrice manduriana, ha incantato gli alunni della VB della scuola primaria e della IB della scuola secondaria dell’istituto comprensivo “Prudenzano”. Leggendo alcuni dei capitoli del libro “Matilde”, Mara Spinelli ha “rapito” l’attenzione dei ragazzi, portandoli, con mano, all’interno della fiaba.
L’adesione al progetto “Libriamoci” ha come scopo principale la promozione della lettura, ritenuta occasione di confronto e aggregazione, strumento di aiuto nella crescita e arricchimento personale.
«Siamo ormai sempre più convinti che l’educazione al piacere di leggere sia in primo luogo una sfida pedagogica che richiede la messa in campo di procedure mirate, progettate e controllate e una precisa definizione delle competenze, dal momento che l’atto stesso della lettura non è poi così spontaneo come i bisogni che la lettura stessa soddisfa ed esprime» sostengono i docenti della scuola mandurina. «Leggere è un’abilità che va appresa e interiorizzata, perché non si basa su un interesse innato ma su una disposizione volontaria. Richiede uno stato mentale caratterizzato da motivazione a continuare intenzionalmente quell’attività, con investimento attentivo e coinvolgimento emotivo. Solo in un progetto intenzionale, sistematico ed organico il leggere può diventare al tempo stesso esperienza della mente e avventura del cuore.
Il progetto costituisce una modalità fattiva di continuità tra scuola primaria e secondaria di primo grado, realizzata nell’ambito del più ampio Progetto di continuità del nostro Istituto.
L’AUTORE
Matilde, uno dei libri più conosciuti di Roald Dahl, è una storia piacevole e scritta con lo humour tipico di questo autore di libri per bambini.
Lo stile di Dahl è inconfondibile e non si tradisce mai. Con ilarità, umorismo e un modo semplice e diretto di rivolgersi al lettore, Roald Dahl sa sempre conquistare il suo pubblico, tenendolo incollato alle pagine. L'autore sa colpire perfettamente il cuore dei bambini, immedesimandosi completamente in loro. Grazie a questa sua capacità, nascono storie del tutto uniche nel loro genere, colme di fantasia sì, ma anche di realtà e inquietudine. Dahl, infatti, con i suoi libri sembra esorcizzare le paure più comuni dei bambini, portandole all'esasperazione, arrivando perfino a ridicolizzarle. Ed è quello che accade anche in Matilde; quale bambino non ha paura degli insegnati e delle direttrici delle scuole? E se poi la direttrice si chiama Spezzindue, ecco che la cosa si fa ancora più complicata. Il linguaggio usato da Dahl in questo libro è semplice e diretto, condito con la giusta dose di umorismo. Il ritmo della narrazione è veloce e il libro si lascia divorare facilmente. Le descrizioni sono essenziali, mai eccessive e quasi caricaturali; i personaggi e le situazioni restano subito impressi nella mente dei lettori.
LA STORIA
Matilde è una bambina dalla mente prodigiosa, detestata e accusata di essere bugiarda da tutta la famiglia. Sua madre è una donna robusta che passa le giornate fuori casa a giocare a bingo, mentre il padre è un venditore di auto usate disonesto, il fratello è un bambino poco più grande di lei che ama starsene tutto il giorno davanti alla televisione. Matilde impara a leggere a 3 anni e a 4 sa già scrivere. Passa le sue giornate di nascosto in una biblioteca e fa amicizia con la bibliotecaria stupita dall'intelligenza notevole della bambina.
Quando raggiunge i 6 anni Matilde prega con tutte le sue forze il padre di farla andare a scuola e riesce a convincerlo. La direttrice della scuola, la spietata Spezzindue, è un'orribile donna che odia tutti i bambini e afferma di non esserlo mai stata. Anni prima è stata un'ottima atleta e si tiene in allenamento lanciando i bambini fuori dalla finestra! L'insegnante di Matilde, la signorina Dolcemiele, si stupisce di Matilde già dal primo giorno e fra le due nasce subito simpatia. A volte Matilde si reca a casa della signorina Dolcemiele per una tazza di thè e un giorno le chiede come mai viva in una casetta tanto piccola con lo stipendio che ha. Dolcemiele racconta tutta la sua storia a Matilde e le spiega che durante la sua infanzia viveva con i suoi genitori in una grande e accogliente casa, ma che poi la madre è morta e il padre abbia fatto trasferire la zia a casa loro. Poco dopo muore anche il padre e la zia si impossessa della casa e tratta la nipote con odio e disprezzo facendole fare i lavori di casa e picchiandola sempre. Quando arriva all'età di 18 anni la signorina Dolcemiele comincia a studiare per diventare maestra e quando decide di andarsene via di casa la zia le fa firmare un contratto dove dice che il 90 per cento del suo stipendio sarà dato alla zia. La signorina Dolcemiele firma, si trasferisce in una casa senza bagni, acqua calda o gas (perché non può permetterselo) e comincia la sua carriera da insegnante. Alla fine la signorina Dolcemiele svela a Matilde che la zia è in realtà la spietata direttrice Spezzindue e Matilde organizza un complotto per restituire i soldi e la casa alla signorina Dolcemiele che ha successo. Un giorno il padre di Matilde viene scoperto e inseguito dalla polizia per questo prepara le valige e scappa con la famiglia, Matilde riesce però a farsi adottare dalla signorina Dolcemiele e vivere insieme a lei.
DOMANI
Domani ci sarà il bis con lo scrittore Omar Di Monopoli e con altre due classi dell’istituto comprensivo “Prudenzano”.









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