venerdì 29 marzo 2024

01/04/2017 13:42:22 - Salento - Attualità

Due bombe carta sono state fatte esplodere nei pressi dell’uscita secondaria dell’hotel Tiziano di Lecce, in cui alloggiano i poliziotti impegnati nella vigilanza al cantiere Tap: solo un caso?

Dopo due giorni di stop sono ripresi a sorpresa oggi all'alba nel cantiere Tap a San Foca di Melendugno i lavori di eradicazione degli ulivi lungo il tracciato dove dovrebbe essere installato il microtunnel del gasdotto. La ripresa degli espianti, dopo la sospensione decisa dopo li scontri dei giorni scorsi tra dimostranti no Tap e forze di polizia, era stata annunciata per lunedì. Il via libera alla ripresa degli espianti è stato comunicato nella tarda serata di ieri a Tap dalla Questura di Lecce. Dall'area sono già stati portati via venti ulivi.
Già dalle 6 la zona è presidiata da ingenti dispiegamenti di agenti in tenuta anti-sommossa. Presidiati gli accessi delle strade lungo la strada provinciale. Sotto presidio anche il centro di stoccaggio di Masseria del Capitano dove vengono messi a dimora gli ulivi espiantati, per poi essere nuovamente reimpiantati. 
Si sono spostati nel lotto 1A del cantiere Tap di Melendugno i lavori di espianto degli ulivi. Si tratta di un’area adiacente il lotto 1 dove era iniziata l’eradicazione degli arbusti. In questo lotto gli ulivi al momento sradicati sono 173. Altri tre sono già stati imbracati e sono pronti per essere trasportati. Un dato che fa salire a 176 le piante già sradicate. 
Sul totale complessivo di 211 ulivi da espiantare, ne restano 35 ancora piantati nel lotto 1A dove si è spostata ora la gru. In questa stessa zona ricadono 16 ulivi monumentali che non saranno rimossi.
BOMBE CARTA DAVANTI ALL'HOTEL - Due bombe carta sono state fatte esplodere ieri sera a tarda ora davanti all’uscita secondaria dell’hotel Tiziano di Lecce, dove hanno dormito i giocatori del Lecce calcio e i poliziotti impegnati nei servizi di vigilanza al cantiere Tap di Melendugno. Le esplosioni non hanno provocato danni e sono state distintamente avvertite dagli ospiti dell’albergo. Gli investigatori seguono due piste: o un segnale che è stato dato dalle frange estreme della tifoseria alla squadra di calcio del Lecce o un avvertimento che qualcuno ha voluto dare ai poliziotti impegnati nei servizi di sicurezza davanti ai cantieri Tap di Melendugno, da giorni presidiati da manifestanti che protestano contro la realizzazione del gasdotto.
SPOSTATA LA PROTESTA - Si è spostata davanti al centro di stoccaggio di Masseria del Capitano la protesta del fronte No Tap. Al folto gruppo di manifestanti si è unita anche la protesta spontanea di numerosi cittadini del comune salentino. Tutti insieme stanno sbarrando l’accesso al sito dove vengono portati dai camion gli ulivi espiantati. La polizia si sta schierando in vista di uno sgombero dell’area.
BLOCCATA LA MELENDUGNO-CALIMERA. IN PRESIDIO DONNE E BAMBINI - I manifestanti No Tap, oltre 200, hanno bloccato la strada provinciale Melendugno-Calimera che conduce a Masseria del Capitano, il sito dove vengono stoccati gli ulivi espiantati. Molti di loro sono seduti a terra e impediscono così ai camion di proseguire. Anche donne e bambini partecipano alla protesta che vede coinvolta la cittadinanza di Melendugno, con in prima fila diversi esponenti della società civile. Protesta che, per il momento, resta pacifica. 
Sul posto è giunto anche il sindaco di Melendugno, Marco Potì, che sta invitando i manifestanti a mantenere la protesta su toni civili. 
«Si è trattato - ha detto il primo cittadino del comune salentino - di un vero blitz. Nessuno ci aveva avvertito che questa mattina sarebbero ripresi i lavori. La polizia è arrivata ancora una volta in un numero spropositato ancor prima dell’alba, scortando gli operai delle ditte e attuando dei blocchi al transito veicolare e pedonale di tutta l’area. E' l'ennesimo vuoto di democrazia in questa storia».









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