venerdì 19 aprile 2024

04/12/2017 08:59:35 - Provincia di Taranto - Attualità

«L’Ilva oggi dimostra che il nostro è un Paese che ha fame e sete di giustizia»

 

«Come si può sostenere, come fa il ministro Calenda spalleggiato da chi oggi gli da man forte, che la vicenda dell’Ilva sia il simbolo dell’Italia dei no? L’Ilva invece, al contrario, oggi dimostra che il nostro è un Paese che ha fame e sete di giustizia. Una giustizia completamente disattesa grazie a ben 12 decreti (salva Ilva) che hanno sospeso la legislazione ambientale e sanitaria sottraendo di fatto i diritti costituzionali ai cittadini di Taranto».

E’ ciò che scrive in una nota il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, che poi aggiunge:

«Senza questi interventi governativi la fabbrica di Taranto sarebbe stata chiusa da anni. Mentre ci sarebbe stato tutto il tempo di avviare un processo di conversione industriale sul modello Bilbao o Pittsburgh, come noi Verdi proponiamo da tempo.

Invece - prosegue l’ecologista - per decenni quella fabbrica, nel silenzio degli stessi politici e sindacalisti che oggi pontificano con dichiarazioni inesatte, ha inquinato senza che nessuno prendesse i provvedimenti necessari. Mentre i cittadini di Taranto erano e sono costretti a vivere una vergognosa emergenza ambientale che impedisce perfino ai bambini di uscire di casa per andare a scuola.

E’ incredibile - continua Bonelli - che l'art. 3 della nostra Costituzione, quando sancisce che la legge è uguale per tutti, sia stato disatteso con un decreto all'art. 1 com. 6 della Legge 151/2016 dove si è garantita l'immunità penale agli acquirenti dell'Ilva in caso di violazione della legislazione ambientale e sanitaria. Tutto questo cosa c'entra con l'Italia dei no? Piuttosto ha a che fare con il fallimento della politica e dei sindacati che hanno taciuto per anni e che oggi pretenderebbero un'ulteriore proroga ai diritti della salute delle cittadine e dei cittadini tarantini.

In realtà - conclude Bonelli - dal 2012 nulla è stato fatto ma non certo per colpa degli ambientalisti, che hanno avuto il merito da sempre di denunciare la vicenda. Oggi spaventa un ricorso che chiede di verificare se il Piano ambientale presentato da Arcelor Mittal risponde ai criteri di legge, come può un ricorso al tribunale. garantito dalla Costituzione italiana, essere utilizzato come strumento per una campagna contro chi difende il diritto alla salute dei cittadini?».









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