Fra i relatori anche Nicola Morrone
Si è svolto il 15 dicembre scorso, presso la biblioteca civica di Danzica
(www.bgpan.gda.pl), il convegno di studi dedicato alla figura dell’illustre umanista e bibliofilo di origini salentine Giovanni Bernardino Bonifacio (1517-1597), marchese d’Oria e signore di Francavilla Fontana e Casalnuovo/Manduria.
Nato ad Oria nel 1517, fine conoscitore dei classici latini e greci e delle Sacre Scritture, fu costretto ad emigrare dalle terre salentine a metà del sec.XVI, a causa delle sue simpatie per il protestantesimo. Dopo varie peripezie, viaggiando per tutta l’Europa e portando sempre con sé i suoi amati libri, finì per naufragare, vecchio e cieco, nei pressi di Danzica. Fu accolto con benevolenza dai cittadini, a cui decise di donare la sua ricca collezione di preziosi volumi a stampa, avendone in cambio vitto, alloggio e un vitalizio che gli permise di concludere serenamente i suoi giorni.
A Danzica l’esule oritano si spense nel 1597. Fu sepolto nella chiesa della SS. Trinità, in cui ancora si può osservare la sua lapide sepolcrale. La sua collezione di volumi finì per costituire il nucleo primitivo della nascente Biblioteca Civica di Danzica.
Il convegno di studi sul Bonifacio ha visto la partecipazione di vari relatori, quasi tutti di origine polacca. Il “Simposio bonifaciano” ha contemplato anche le relazioni di due studiosi italiani, Lucia Felici e Nicola Morrone, il quale si è soffermato sugli anni giovanili del Bonifacio, quelli cioè in cui si inquadrano la sua formazione culturale (maturata tra Napoli e il Salento) e la sua esperienza di governo del marchesato di Oria. Questa si svolse, come confermato da recenti studi, all’insegna di un atteggiamento sostanzialmente equilibrato, pur in condizioni politiche oggettivamente difficili, e soprattutto del riconoscimento delle prerogative politiche, giuridiche ed economiche delle comunità cittadine.
Il convegno ha costituito un’utile occasione, oltre che per tracciare un bilancio degli studi sull’affascinante figura del Marchese d’Oria, anche per suggerire linee di ricerca per il futuro. L’evento ha anche previsto una piccola esposizione di volumi a stampa un tempo di proprietà del Bonifacio.
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