venerdì 19 aprile 2024

16/01/2018 08:49:16 - Manduria - Attualità

Depuratore, nuovo intervento di Antonio Curri

 

«A me sembra che la “confusione” regni sovrana all’interno di Aqp!».

A Manduria e nella vicina Avetrana (dove sabato sera c’è stata una nuova riunione) si ritorna a discutere di depuratore. Antonio Curri, presidente dell’associazione “Tutti insieme per Manduria”, commenta la relazione di accompagnamento alla proposta di” Variante al Progetto” originario del depuratore consortile.

«Sembra quasi che tutto vada nella direzione di “sistemare” gli scarichi di Sava e Manduria! Per le “marine”? Ne parliamo successivamente!» fa notare Curri. «Aqp e Regione Puglia insistono “capoticamente” e continuano a indicare l’ubicazione del nuovo depuratore in località Urmo, pur affermando che le marine potranno usufruire del servizio in “futuro” (forse l’anno 2038!), in quanto le marine di Manduria sono sprovviste di rete fognaria, la cui infrastrutturazione richiederà l’attivazione di importanti finanziamenti stimati in non meno di 50 milioni di euro”.

Cioè, si redige un progetto con l’indicazione del sito del depuratore lungo la fascia costiera, senza l’ausilio di un progetto di fattibilità che riguardi l’infrastrutturazione delle marine?».

Perché realizzare, insomma, il depuratore a poco più di un km dalla costa se poi non si fa alcun riferimento alla realizzazione della fogna nera lungo le marine?

«Quindi, l’Aqp dice: “Ora diamo seguito ai lavori dell’appalto, con tutte le opere fino ad ora illustrate e che potranno essere realizzate anche alla luce della delibera regionale n° 1150, indipendentemente dalla natura dello scarico”.

Ritengo che ci sia bisogno di una ponderata riflessione da parte di chi intende dare l’eventuale imput per la prosecuzione dei lavori» è l’opinione di Curri. «A quanto pare, la comunicazione inviata dal direttore del Dipartimento regionale Barbara Valenzano, con nota n. 3369 dell’8 novembre del 2016 all’Aqp, all’ing. Emilio Tarquinio non è stata interpretata per il verso giusto!

Infatti, nella missiva veniva ribadito che “i lavori inerenti l’impianto di depurazione non potranno avere inizio prima della consegna del progetto relativo alle modalità di gestione dei reflui in uscita (sistema di scarico in agro di Manduria:reflui per usi irrigui/plurimi/lagunaggio/sottobosco/retrodunale)!

Qualcuno può affermare che ciò sia stato osservato? Non penso proprio».

Alla vigilia della ripresa dei lavori, insomma, ritornano le perplessità di un’opera che non ha mai convinto circa la bontà del progetto tecnico.









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