giovedì 18 aprile 2024

10/02/2018 09:53:03 - Avetrana - Attualità

Le posizioni dei due blocchi. Vi sarà uno strascico giudiziario?

 

Il Consiglio comunale di Avetrana ha respinto la richiesta della minoranza finalizzata ad annullare tutti gli atti dell’iter burocratico relativo all’apertura, nel centro del paese, di una Comunità Riabilitativa Assistenziale Psichiatrica per pazienti autori di reati ad alta complessità. La maggioranza, compatta, è rimasta sulle proprie posizioni e, pertanto, la CRAP dovrebbe essere inaugurata a breve: pare che manchi un’ultima autorizzazione e, poi, si procederà al taglio del nastro.

La minoranza, in particolare con l’intervento del consigliere Luigi Conte, ha fatto intendere che qualche passaggio non sia stato proprio trasparente.

«E’ “la storia di un grande pasticcio”» l’opinione dell’ex sindaco Conte. «Spero che i consiglieri della maggioranza abbiano un sussulto e appoggino la nostra richiesta. A mio avviso, in passato, il Consiglio comunale è stato ingannato nella votazione del procedimento in cui si autorizzava il cambio della destinazione d’uso della struttura: si parlava di ricovero solo di soggetti psichiatrici. In realtà, da CRAP semplice è poi diventata CRAP dedicata, ovvero una struttura che accoglierà pazienti autori di reati ad alta complessità.

Noi non siamo contro la struttura in sé, ma non possiamo condividere un procedimento fatto più di ombre che di luci. Siamo convinti che la magistratura non potrà non individuare i pasticci di questo iter».

Di tutt’altra opinione la maggioranza. Fra i vari interventi, riportiamo quello del vice sindaco Alessandro Scarciglia.

«Avete dei dubbi e pensate che ci siano punti oscuri? Avete il dovere di rivolgervi alla Procura» l’affermazione perentoria di Scarciglia. «Mi viene però un dubbio: perché la minoranza non ha impugnato gli atti man mano che venivano approvati? Perché non ha coinvolto la Procura, nei tempi dovuti, se ha intravisto un’ipotesi di reato?

Non solo non l’ha mai fatto, ma spesso e volentieri alcuni consiglieri di minoranza sono risultati assenti nelle sedute in cui si è affrontato questo argomento. Salvo poi tentare di aizzare la comunità contro l’Amministrazione per un tornaconto politico.

Per l’operato dell’azienda che gestirà questa struttura, si rivolgessero direttamente ai loro dirigenti. Hanno affittato la struttura prima di avere le autorizzazioni? Credo si tratti di rischio d’impresa, ma non è certamente un problema che riguarda l’Amministrazione. Il Comune non poteva non riconoscere la pubblica utilità della struttura, che, ricordiamolo, è pur sempre un servizio sanitario».









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