venerdì 19 aprile 2024

20/02/2018 17:54:10 - Manduria - Attualità

In un periodo di grande caldo e con la gente impegnata nella vendemmia, ecco una fiera che non è più la stessa

 

Uscire dal vicolo cieco in cui si era ficcato il Comune non era semplice. D’altronde, già risulterà, nella storia ultrasecolare della rassegna, questo primato: non essere riusciti a organizzare in tempo la Fiera, danneggiando tradizioni e immagine.

Lo ribadiamo: se al governo della città ci fosse stata una qualunque Amministrazione, partiti e movimenti avrebbero quanto meno linciato mediaticamente i responsabili. Oggi, chissà perché?, sono tutti in silenzio e, se intervengono, lo fanno solo per proporre soluzioni per il futuro.

Già, i responsabili. Non annoveriamo fra questi il commissario straordinario Garufi: crediamo si sia reso conto di quanto sia difficile governare la città di Manduria. Sta facendo il massimo, ma deve confrontarsi ogni giorno con i limiti della macchina burocratica e con le competenze (o presunte tali) di chi dovrebbe garantire i risultati. Non dimentichiamo, peraltro, che gli amministratori (in questo caso il commissario straordinario) dovrebbero dare solo gli input. A concretizzare le opere dovrebbero essere altri.

Tornando alla riunione di ieri sera, la decisione finale proprio non ci convince. La Fiera Pessima in quel periodo di settembre, e con la procedura negoziata (quindi con meno risorse), non ha senso. Immaginiamo il caldo di quei giorni, con il quale gli espositori e visitatori dovranno convivere in padiglioni che si trasformeranno in vere e proprie serre.

Senza dimenticare che quello è un periodo in cui la città si dedica alla vendemmia e che questa scelta dovrebbe spettare, eventualmente, all’Amministrazione che si insedierà dopo le Comunali primaverili (se ci saranno). Ecco perché bisogna attendere, a nostro avviso, il responso della commissione che è incaricata di verificare l’eventuale esistenza di infiltrazioni mafiose. Se le elezioni dovessero slittare al 2020, allora sarebbe stato giusto prendere una decisione. Altrimenti questa andrebbe congelata.

A nostro avviso, c’è più di qualcuno che la Fiera non la vorrebbe fare, ma che non si vuole assumere la paternità di una scelta simile.

Un ultimo consiglio: se far partire le procedure di gara a maggio per organizzare una rassegna che si sarebbe dovuta tenere 10 mesi dopo non è stato sufficiente, allora, invece che impegnarsi per quella di settembre, si dirottino tutte le energie per la nuova fiera del 2019.

Sbagliare è umano…









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