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25/03/2018 11:13:09 - Provincia di Taranto - Cultura

Lo scavo, effettato a fasi alterne tra il 2016 ed il febbraio 2018, ha evidenziato la presenza di allineamenti murari e di un grande pozzo, nonché resti ceramici di epoca protostorica, greca e medievale

 

Ancora una volta l’altura di Monacizzo registra interventi di scavo da parte della Soprintendenza Archeologica (direttrice dott.ssa Annalisa Biffino con scavi affidati alla ditta Gregorio Tarentini di Manduria - archeologa Patricia Caprino).

L’area interessata si colloca a lato della provinciale per Maruggio (località Fuggione) in un settore destinato ad edilizia popolare. Lo scavo, effettato a fasi alterne tra il 2016 ed il febbraio 2018, ha evidenziato la presenza di allineamenti murari e di un grande pozzo, nonché resti ceramici di epoca protostorica, greca e medievale, a conferma delle cronologie precedentemente segnalate in zona; in attesa di interventi futuri, si è deciso di preservare l’area di scavo, sopraelevando le strutture abitative previste in loco. Monacizzo rappresenta un interessante centro occupato fin dall’età dei metalli (fine II-inizi I millennio a.C.) con lo sviluppo di un nucleo insediativo indigeno ben presto assorbito dal mondo magnogreco in espansone.

Scavi precedenti, operati a margine dell’attuale settore d’intervento (anno 2011), avevano già evidenziato resti di strutture antiche, mentre una vasta necropoli, emersa alla base occidentale dell’altura (scavi anni 2005-2007, poi ricoperti), ha ulteriormente confermato l’ampiezza e l’importanza assunta dal sito in epoca greca (VI/V-IV/III sec. a.C.). Tratti murari in alto, sul limite meridionale del pianoro (con blocchi divelti ed in abbandono), evidenziano la strutturazione fortificata del luogo, strategicamente ubicato sul confine sud-orientale dell’antica chora tarantina. Probabilmente abbandonato in epoca romana (con lo sviluppo di fattorie ed impianti rurali a valle), il sito è rioccupato in età medievale con la realizzazione di una torre di difesa, tipica dell’epoca; torre pian piano in rovina, definitivamente rimossa, nei suoi ruderi, verso la fine degli anni Settanta del Novecento.

In possesso della Curia Tarantina per tutta l’epoca medievale, il territorio di Monacizzo è infine concesso in enfiteusi alla nobile famiglia dei Muscettola (anno 1746) già proprietaria dei feudi di Leporano, Pulsano e Torricella. Con la soppressione della feudalità (1806) Monacizzo e Torricella risultano aggregati dapprima a Sava, poi a Lizzano, per essere infine costituiti in comune autonomo (31 luglio 1954) con capoluogo Torricella e frazione in Monacizzo.

Oggi la storia continua, con il ripristino degli edifici antichi e con il recupero di testimonianze, memorie e leggende, strettamente connesse con le remote origini di questo piccolo, caratteristico borgo.

Paride Tarentini

 

Didascalie foto 

Fig. 1) Monacizzo, scavi anno 2007: resti di necropoli alla base occidentale dell’altura

Fig. 2) Monacizzo, scavi in località Fuggione (anno 2017-2018): antico pozzo









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