venerdì 29 marzo 2024

12/09/2018 08:43:58 - Provincia di Taranto - Attualità

Un 45enne di Leporano muore dopo una caduta. Il fratello: «La Regione Puglia acquisti un macchinario adatto agli obesi»

 

«Non chiedo giustizia o un risarcimento danni. Quello che voglio è un piano per l’acquisto di Tac per grandi obesi, affinché a nessun’altro succeda quello che è capitato a mio fratello, morto domenica scorsa al Santissima Annunziata di Taranto, senza avere potuto neppure fare una Tac perché in Puglia, per persone come lui, non ce ne sono».

A parlare è Giulio Vecchione, fratello di Luca, un ragazzo di 45 anni, alto un metro e novanta e pesante 180 chili, che ora non c'è più. Luca giovedì scorso è caduto nella sua casa, a Leporano dove viveva con i suoi genitori. L'ambulanza lo ha portato al pronto soccorso dove gli hanno diagnosticato le fratture del gomito sinistro e del femore destro. E’ stato allora trasferito in Ortopedia per i primi interventi. Dopo due giorni di ricovero, però, riferisce suo fratello Giulio, ha cominciato ad avere problemi allo stomaco: "Ogni volta che beveva o mangiava qualcosa, vomitava. Inoltre era diventato stitico. Probabilmente nella caduta aveva subito anche danni all’apparato digerente. Stava molto male».

«Non potendo fare una Tac - spiega Vecchione - in ospedale hanno fatto radiografie ed ecografie: era necessario operare anche se, hanno ammessi i medici, sarebbe probabilmente morto durante l’intervento». Tuttavia, afferma Vecchione, «ora è obbligatorio, prima di ogni operazione, eseguire una Tac. Esame che mio fratello non poteva fare perché in Puglia non ci sono macchinari adatti a obesi come lui che nelle Tac normali proprio non entrava».

La sola Tac che hanno potuto fargli quando è arrivato al pronto soccorso, ricorda Giulio, «è stata alla testa, l’unica parte del suo corpo che entrava nel macchinario». Giulio racconta che «solo a Matera c'è una Tac per i grandi obesi ma in quei giorni era anche in avaria». Allora, prosegue, «i medici hanno provato a intervenire con i farmaci ma la situazione di Luca è peggiorata fino a quando hanno deciso di portarlo in rianimazione dove la notte tra sabato e domenica, a mezzanotte e mezza, è morto».









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