venerdì 17 maggio 2024

30/09/2010 20:53:32 - Manduria - Cultura

Si tratta di un’opera “fai-da-te” girata a quattro mani dal manduriano Francesco Pasanisi e da Piergiorgio De Micheli

 
Howard Hawks Club è un film indipendente. È una storia grottesca e crudele di una banda di mafiosi che detiene il potere nella west coast di Everywhere, città immaginaria del Minnesota. Gli attori sono tutti amici del regista e nel girare le scene non sono state richieste doti particolari di dizione perché i personaggi sono salentini della Sacra Corona Unita trapiantati in America quindi, dice il regista, “se nei film di Scorsese gli italoamericani mafiosi parlano in siciliano, perché i miei italoamericani della S.C.U non dovrebbero parlare con l’accento pugliese?”
Il film è realizzato a quattro mani insieme a Piergiorgio De Micheli, un amico di Francesco Pasanisi che da subito si è detto interessato al progetto e si è rivelato un prezioso e serio collaboratore.
 
Amalgamando il pulp tarantiniano, il cine-fumetto e per certi versi la commedia all’italiana Francesco Pasanisi, il regista e creatore del progetto, ha voluto tagliare i ponti con il tipico film italiano forse troppo intellettualoide ed intimista (tutti i vari Muccino e Ozpetek ecc…). I personaggi di Howard Hawks Club sono tutti crudeli, preparatissimi in cultura pop (molti riferimenti nei dialoghi a telefilm, film e fumetti di culto) e con molto senso dell’umorismo. Si scherza su tutto: uxoricidio, problemi di droga, incidenti stradali, infanticidio e chi più ne ha più ne metta e le gesta menefreghiste di questi criminali cattivi e simpatici è quasi sempre accompagnata da musica rock in tutte le salse (prevalente è il rock’n’roll, ma in alcune scene si può ascoltare il classic rock, alternative, rock melodico, rockabilly, surf rock, punk, new wave ecc…) ma anche pezzi pop e commerciali. Howard Hawks Club è un baraccone di umorismo nero e divertimento, è interessante scoprire le citazioni cinematografiche, letterarie e fumettistiche da cui e composto, alcune esplicite ed altre implicite. Sapendo che come primo lavoro avrebbe avuto basso budget e di conseguenza mezzi modesti, De Micheli e Pasanisi hanno dedotto che si poteva sfruttare questa difficoltà come una simbolica protesta a fronte dei tagli finanziari a scapito di cultura e spettacolo attuati dal Governo Centrale.
 
Il film è girato in 2 supporti multimediali, uno è il classico formato DV cam per Microsoft e l’altro (ma presente più sporadicamente) è il divx animato in 2 dimensioni, ciò è presente soprattutto nella scena in cui Travis, il centralinista del boss Jackye Rossetti, dopo essersi calato un acido racconta una stranissima storia di un rapimento della figlia di un criminale. Il cartone animato è stato inserito per rendere ancora più “acido” il racconto di Travis.
 
La musica, come si diceva prima, è una miscellanea di rock e alcune volte diventa funzionale alle azioni dei criminali; in una scena gli scagnozzi Frank, Bubba e Morris devono mettere sotto torchio due ragazzi nel retrobottega del locale (L’Howard Hawks Club, appunto) usando una motosega, solo che uno dei sicari ferma tutto dicendo che “Sono le 21 di un cazzo di sabato sera e sta per riempirsi di clienti, fate troppo casino” e così contatta i Playontape, gruppo dark wave emergente di Lecce, che inaspettatamente si esibisce nel locale per coprire il rumore della sega a motore. Fra altri artisti del territorio sono presenti anche la chitarrista blues Ester Ambra Giannelli (componente femminile dei Camden Acoustic Trio) e il compositore hip hop Giggio Boy, che interpreta una delle vittime della gang.
 
La storia ruota intorno ai tre scagnozzi di Jackye Rossetti, abilissimi nelle tecniche d’uccisione ma contemporaneamente molto maldestri, incaricati dei soliti “lavoretti” che la criminalità organizzata richiede; solo che Bubba e Morris sbagliano ostaggio in un sequestro, Frank si dimentica il silenziatore e per fare fuori un tizio sveglia mezzo condominio e….basta, tutto il film ruota intorno all’errore: errore nel sequestro; errore nello sparare senza silenziatore; errore -nella scena in cui  il mafiosetto schizzato Sam racconta al tossico Travis come VERAMENTE sia morta la figlia di quel boss-  nell’ubriacarsi alla guida, investire la figlia del capomafia per poi farsi pestare a sangue dai suoi scagnozzi che lo rinchiuderanno in una stiva piena di ratti affamati e gli trucideranno moglie e figlioletto neonato. Il classico “butterfly effect”, la pura legge del caos è esplicata in questo piccolo film “di genere” che sta per venire alla luce.
 
Il film è misogino. È misogino perché fa vedere i misogini. Maschilismo e sottovalutazione della donna sono alla base della cultura mafiosa.
 
Gli autori si dicono soddisfatti di Howard Hawks Club in quanto esperienza formativa e divertente. Nel cast artistico e tecnico sono, infatti, presenti molti fra amici e conoscenti. Pasanisi e dcemicheli definiscono il progetto come “esperienza di formazione ma anche di grande amicizia”.
 
Note curiose: la scena in cui uno dei killer del boss si fa dare uno strappo in macchina, da uno sconosciuto, per andare a far fuori un tizio è ispirata ad un episodio molto simile realmente accaduto negli anni ’70 nella provincia di Taranto.
La Stanza Blu era una specie di tavernetta in cui i gestori di una discoteca molto famosa a Manduria negli anni ’70, “calmavano i bollori” a clienti inopportuni e molesti. La vera Stanza Blu, però, non appartiene al mondo della mafia. Si tratta di un’ispirazione “al rovescio”.
Nel film recitano il nipote del regista, Vincenzo Pasanisi, e la sua nonna, Anna Maiorano, nel ruolo della nonna di Frank Piscano.
 








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