giovedì 18 aprile 2024

10/02/2009 06:59:14 - Manduria - Politica

«Non si perda più tempo in inutili polemiche»

 
«Non si litighi più. Si faccia decollare, al più presto, una incisiva raccolta differenziata dei rifiuti».
Il direttivo dei Verdi di Manduria invitano i rappresentanti dei comuni che si sono consorziati nell’Ato Ta 3 a non perdere più tempo.
«E’ di qualche giorno fa la polemica tra presidente e amministratori locali di centro-destra, in seno all’ATO 3, relativamente al piano per la gestione dei rifiuti», ricordano i Verdi. «Non vogliamo entrare nel merito della polemica, né formulare giudizi sulla posizione dell’uno o degli altri, ma esprimere il nostro sconcerto rispetto a chi, perdendosi in bizantinismi, mostra di non aver ancora recepito la drammaticità e l’urgenza delle decisioni da prendere. Intanto la gente continua ad ammalarsi e le neoplasie sono in continuo aumento; intanto le nostre campagne, le nostre periferie traboccano di rifiuti inquinanti di ogni genere, che individui senza scrupoli abbandonano ovunque, restando impuniti. Noi Verdi per la Pace, che di queste problematiche ci occupiamo non da ieri e che pertanto possiamo ben dire di rappresentarne la memoria storica, ricordiamo a tutti i cittadini che la nozione di “rifiuto”, e della relativa gestione, entra nella normativa europea con la direttiva CE 442 del 1975, che rappresentava una vera e propria normativa quadro, a cui seguirono altre direttive più specifiche. In Italia, un primo approccio alla questione della raccolta differenziata si ebbe con il D.M. del 29/5/1991; successivamente, intervenne il cosiddetto “Decreto Ronchi”, del marzo 1997, ed infine è stato introdotto il Codice Ambientale, decreto legislativo n. 152/2006, che ha cercato di rendere più organica la normativa circa la gestione dei rifiuti».
Da allora, però, pochi passi in avanti, nelle nostre realtà, sono stati compiuti.
«Sono passati oltre trent’anni da quando il legislatore ha avvertito la necessità di normalizzare la gestione dei rifiuti, prevedendo procedure che utilizzassero tecnologie pulite, finalizzate al recupero, fermo restando che l'approccio risolutivo consiste nella drastica riduzione dei rifiuti, attraverso il riuso» continua ancora la nota. «A distanza di trent’anni, in Italia, ma soprattutto al Sud, alcuni amministratori sembrano ancora poco convinti che gestire correttamente i rifiuti è un obbligo verso le generazioni future, verso i nostri figli e nipoti: ignorando le leggi e in dispregio del buon senso, sembrano considerare la raccolta differenziata (ormai condivisa da gran parte della popolazione) come un onere o una seccatura, da evitare o addirittura boicottare, in vista di soluzioni più ... semplici. Tranquilli: qualcuno ci penserà! Il portavoce di un grosso gruppo industriale italiano ha già trovato la quadratura del cerchio: costruire un centinaio di inceneritori. C’è da scommettere che il governo, che ha già reintrodotto i “Cip 6”, gli darà una mano. Alla faccia di tutti coloro che considerano la salute come il bene più importante e lottano per salvaguardarla».








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