martedì 16 aprile 2024

28/10/2011 12:50:12 - Avetrana - Politica

Il sindaco Mario De Marco: «L’esito era previsto. Ecco la ragione…»

 
Il TAR del Lazio ha respinto il ricorso promosso dal Comune di Avetrana avverso il provvedimento del Commissario per l’Emergenza Ambientale, con il quale era stata concessa ad Acquedotto Pugliese la delega per l’esercizio delle potestà espropriative finalizzate all’acquisizione delle aree per la realizzazione dell’impianto di sanificazione dei liquami degli agglomerati di Sava e Manduria.
L’ordinanza è stata emessa ieri, a seguito della discussione in Camera di Consiglio svoltasi l’altro ieri.
Con l’ordinanza il Tribunale ha inoltre condannato il ricorrente a pagare le spese processuali pari a 500 euro ciascuno, in favore del Commissario delegato e dell’Acquedotto Pugliese.
A sostegno delle ragioni del Commissario delegato e dell’Acquedotto Pugliese si era costituita in giudizio la Regione Puglia.
«Anche in questo caso, nonostante la vittoria conseguita, il nostro confronto con le amministrazioni comunali interessate e i cittadini prosegue» ha commentato ieri l’assessore regionale alle Opere pubbliche Fabiano Amati, «così come restano confermati gli impegni che ho personalmente assunto durante un recente Consiglio Comunale svoltosi a Manduria».
Di tutt’altro tenore, invece, il commento all’esito della sentenza da parte del sindaco di Avetrana, Mario De Marco.
«L’esito di questo ricorso era ormai scontato, poichè faceva riferimento al primo iter procedurale della Regione Puglia, quando, ovvero, non aveva conseguito il parere favorevole relativo alla Valutazione di Impatto Ambientale» spiega il primo cittadino avetranese. «Ricorso che il Comune di Manduria (attraverso l’allora sindaco Massaro) inoltrò al Tar di Lecce, mentre noi optammo per il Tar del Lazio. Quel ricorso fu vinto da Manduria e la Regione Puglia ha poi posto rimedio a tutti quei presupposti che portarono all’impugnazione del provvedimento. Il Tar del Lazio si è espresso dopo e, quindi, era naturale che, corretto l’iter e acquisita la Valutazione di Impatto Ambientale, la sentenza fosse favorevole ad AQP e Regione. Quel ricorso, insomma, non aveva più motivo di esistere, ma ormai era stato depositato. Come ci muoveremo ora? Cercheremo nuove interlocuzioni con la Regione Puglia per far comprendere che l’intero territorio, a partire dalla Provincia, non vuole lo scarico a mare. Poichè l’opera sarà finanziata “a tariffa” (e quindi direttamente dai contribuenti), vogliamo un’alternativa allo scarico a mare».
Anche il Comune di Manduria si sta muovendo in questa direzione.
«Abbiamo affidato un incarico a due professionisti affinchè sia dimostrato, in termini tecnici e scientifici, che la trincea drenante possa essere l’alternativa giusta allo scarico a mare del “troppo pieno”» afferma Paolo Tommasino. «Accogliamo, invece, la proposta dell’affinamento delle acque e del loro riuso in agricoltura».








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