venerdì 17 maggio 2024

19/11/2012 10:09:58 - Provincia di Taranto - Politica

Dopo aver mostrato i muscoli a Brindisi, ora Taranto è in grande difficoltà…

 
Decreto alla mano, avrebbero dovuto costituire una provincia unica, con un accorpamento che tendeva a riunire i due mari. Brindisi e Taranto, invece, non solo non andranno più a braccetto, ma adesso si lanciano accuse di incoerenza e di inutili tentennamenti. È nato anche un “mini-giallo” tra il sindaco di Brindisi Mimmo Consales e il presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido sulla possibilità di un confronto mentre Brindisi si appresta a optare per la Provincia Salento. Consales sostiene che un incontro è previsto a metà della settimana prossima, Florido sostiene di non aver sentito nessuno, «anzi Consales continua a negarsi al telefono. Ormai siamo all’accattonaggio per portare un Comune da questa o da quella parte».
Il tempo degli idilli è finito da un pezzo, Brindisi è al lavoro per definire i termini del passaggio salentino: lunedì Consales incontrerà il sindaco di Lecce Paolo Perrone e il presidente della provincia Antonio Gabellone per definire ulteriormente - un primo confronto era già avvenuto lunedì scorso - i termini del passaggio, alla vigilia della scelta che verrà messa nero su bianco dal Consiglio comunale brindisino. «Mercoledì o giovedì dovrei incontrare il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno e il presidente Florido, anche per contribuire a far sì che la Provincia jonica possa mantenere la sua autonomia». Non sarà facile, però, qualora anche Ostuni dovesse propendere per la soluzione Salento, impoverendo così la demografia jonica.
 
Florido, però, nega qualsiasi contatto: «Non ho sentito nessuno, perché Consales continua a negarsi al telefono. Prendo atto che esiste ormai una nuova metodologia di fare politica» dice ironico Florido, tornando serio però quando parla di «accattonaggio: a questo siamo arrivati, continuando in questo balletto dei Comuni per tirarli da una parte o dall’altra». Florido, comunque, non si dice preoccupato in caso di scelta a sorpresa dalla comunità ostunese: «Con il decreto della spending review - ricorda -, era stata creata la provincia Brindisi-Taranto ed era stata conservata quella leccese. Ora sembra che ognuno segua una strada personale. Ma se un indebolimento per il territorio jonico ci sarà, allora chiederemo ai parlamentari tarantini di cercare di ottenere una deroga, come per le comunità montane. Rispettiamo la decisione di Brindisi, anche se non la condividiamo, ma noi non andremo mai con il Salento».
 
Si susseguono anche i pareri di altri rappresentanti della politica locale, a cominciare dall’assessore provinciale all’Istruzione di Taranto Francesco Massaro: «Dobbiamo anche pensare a chi quotidianamente deve e dovrà muoversi verso tribunali, agenzie delle entrate, ispettorati diversi, camere di commercio, prefetture e questure. Ecco dunque l’utilità di conservare almeno due dei tre capoluoghi di provincia tra Taranto, Brindisi e Lecce».
Per il sindaco di Martina, Franco Ancona, «una forte provincia ionico-adriatica al centro della Puglia può meglio garantire le potenzialità di sviluppo turistico, aeroportuale e industriale del territorio. Le dichiarazioni del sindaco di Taranto e di altri esponenti politici sul ruolo della Valle d’Itria nella formazione della nuova Provincia sono importanti e danno valore al lavoro che in questi mesi abbiamo fatto sul nostro territorio».
In una nota firmata dal consigliere regionale e coordinatore provinciale Euprepio Curto - assieme ai consiglieri comunali brindisini Antonio Pisanelli e Massimiliano Cursi -, Futuro e Libertà sostiene che «il Consiglio comunale di Brindisi non possa assumere un ruolo di mera ratifica delle intese raggiunte dalla maggioranza». Suggeriscono una Commissione consiliare speciale con il compito di elaborare con la giunta una sorta di “Pacchetto rivendicativo” da sottoporre all’attenzione degli amministratori leccesi. E chiedono di spingere per una super provincia composta da Brindisi, Lecce e Taranto. «Solo in subordine, meglio il ricongiungimento con Lecce. Taranto isolata? Spiace, ma la provincia jonica paga ingiustamente le colpe del bluff del doppio capoluogo furbescamente e maldestramente ipotizzato nelle prime fasi del confronto da Stefàno e Florido».








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