giovedě 28 marzo 2024

23/03/2013 10:23:14 - Sava - Politica

Secondo il capogruppo del Laboratorio Politico per l’Alternativa il Comune non avrebbe sfruttato alcune possibilità per garantirsi una maggiore presenza dell’assistenza sociale

 
«Da informazioni da me acquisite a seguito di un confronto con la responsabile dei Piani di Zona, non risulta formulata dal Comune di Sava alcuna richiesta di integrazione oraria dell’assistente sociale messa a disposizione dell’ente per sole 6 ore settimanali e che sarebbe possibile sin da subito potenziare per 12 o addirittura 18 ore settimanali».
Il capogruppo del Laboratorio Politico per l’Alternativa, Ivano Decataldo, ritorna a rimarcare i disagi che la presenza di una sola assistente sociale, per giunta per appena 6 ore alla settimana, genera all’intera comunità.
«Considerando la necessità di assolvere ad un obbligo morale che garantisca la cura e la tutela dei più deboli ed in difficoltà, e considerando inoltre che per un regolare svolgimento delle funzioni, il numero minimo di queste importanti figure dovrebbe essere garantito con il parametro di un assistente sociale ogni 5.000 abitanti» è la premessa di Ivano Decataldo. «Ci rendiamo conto dei limiti di cassa degli enti e del limite nelle assunzioni per via della legge Brunetta, ma già nelle Commissioni consiliari dei mesi scorsi e in Consiglio Comunale abbiamo chiesto di verificare la disponibilità degli assistenti sociali del Piano di Zona dell’Ambito 7 e delle schede progetto che prevedevano il potenziamento di queste indispensabili figure, atte a garantire l’individuazione e la verifica dell’utenza, oltre al controllo delle attività nell’ambito delle politiche sociali a carico dei fondi regionali a disposizione dell’Ambito 7, oltre ad altre funzioni di “segretariato sociale” in loco.
Ad oggi non si capisce come sia possibile che nulla sia cambiato, nonostante il crescente aumento del numero di casi di disagio anche con l’affacciarsi in forte aumento delle nuove povertà».
Decataldo ha quindi incontrato direttamente la responsabile del Piano di Zona per andare a fondo alla questione.
«A me non risulta formulata dal Comune di Sava alcuna richiesta di integrazione oraria dell’assistente sociale messa a disposizione dell’ente per sole 6 ore settimanali, che invece potremmo avere sino a 18 ore settimanali» sostiene Decataldo. «Non sarebbe la risoluzione al problema ma comunque un passo avanti notevole.
Inoltre una scheda progetto, finanziabile subito, prevedrebbe l’istituzione di “segretariati sociali” (assistenti sociali in loco), che potenzierebbero la struttura: anche per questo sono disponibili diverse centinaia di migliaia di euro non ancora spesi e non richiesti dal nostro Comune di appartenenza.
Chiediamo pertanto ai responsabili politici e ai funzionari di voler relazionare in tal senso, con testimonianze documentali ove ci fossero delle inesattezze, ed eventualmente procedere immediatamente a rimuovere ogni ostacolo procedendo con le richieste formali al Piano di Zona e all’espletamento di bandi o procedure, ove necessario, al fine di ristabilire la normalità e garantire ogni diritto possibile a tutti coloro che vivono con il peso di un disagio familiare».








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