venerdì 17 maggio 2024

03/07/2013 19:46:23 - Provincia di Taranto - Politica

Gli imputati sono accusati di aver favorito dei parenti di Amati nella redazione del piano di recupero del centro storico di Fasano

 
Saranno processati con rito abbreviato l’ex assessore regionale ai Lavori pubblici, Fabiano Amati (Pd), il sindaco di Fasano, Lello Di Bari (Pdl), e un architetto, Davide Maria Dioguardi, imputati di abuso d’ufficio in concorso per presunte irregolarità, consistite in favori a parenti di Amati, nella redazione del piano di recupero del centro storico di Fasano.
I fatti contestati risalgono al 2009 quando Amati era consigliere comunale di opposizione e non aveva ancora avuto l’incarico di assessore regionale. La decisione è stata persa nel corso dell’udienza preliminare dal gup di Brindisi che ha accolto l’istanza di rito alternativo presentata dagli imputati.
Il pm, Valeria Farina Valaori, aveva chiesto per tutti il rinvio a giudizio. Il procedimento è quindi aggiornato al 17 dicembre prossimo All’epoca dei fatti, il 2009, Amati era un consigliere comunale di opposizione e non ricopriva alcun incarico in seno alla giunta regionale e fu delegato dal primo cittadino a occuparsi del piano di recupero del centro storico. Fu un esposto a dare impulso all'inchiesta. Secondo i firmatari dell’esposto, Amati non avrebbe potuto seguire quel progetto per via della presenza nel centro storico di immobili di proprietà della sua famiglia.
Il Tar ha dato per due volte ragione all’ex assessore, l’inchiesta è comunque proseguita in sede penale.
«Amati è innocente ed è in grado di poterlo dimostrare» ha dichiarato il suo legale Massimo Manfreda. Per questa ragione, e non dunque per beneficiare dello sconto della pena di un terzo, la vicenda d’essere giudicata allo stato degli atti.








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