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11/10/2009 14:07:52 - Maruggio - Politica

A firmarlo, fra gli altri, Anna Molendini, Luigi Saracino e tutta la minoranza di centrosinistra

 
Il ricorso sulla mancato rispetto della quota orsa in giunta è stato sottoscritto. Così come già annunciato in estate, Anna Molendini, vice sindaco dell’attuale primo cittadino nel corso della precedente legislatura e rieletta con la lista del PdL anche nelle ultime consultazioni di giugno, ha presentato, come promesso, ricorso al T.A.R. di Lecce perché i giudici si pronuncino in merito alla mancata nomina di donne nella giunta del Comune di Maruggio.
«Se il sindaco di Maruggio» aveva detto Anna Molendini in rappresentanza della Consulta Femminile di Maruggio, «non provvederà a nominare una donna assessore, mi rivolgerò ai giudici, perché è venuto meno il rispetto delle leggi e, soprattutto, delle donne del nostro paese».
Detto, fatto. Il ricorso è stato sottoscritto anche dalla consigliera regionale di Parità, dalla consigliera regionale supplente e dai consiglieri comunali appartenenti ai due gruppi di opposizione all’attuale maggioranza di centrodestra: Indipendenti per la Libertà e Maruggio Democratica Città Futura.
«Il sindaco, nonostante il ricorso al T.A.R. sia stato proposto da quasi la metà del Consiglio Comunale di Maruggio (sette su sedici), però insiste: “Noi cambiamo lo Statuto. Non avremmo più l’obbligo di nominare delle donne” » fa ancora presente Anna Molendini. «Il sindaco, infatti, nello stesso giorno in cui gli è stato notificato il ricorso, ha provveduto a notificare ai consiglieri le “proposte di modifica dello statuto comunale da sottoporre all’approvazione del consiglio”. E’ il 9 ottobre 2009. La battaglia è appena cominciata. Attenderemo con serenità la sentenza dei giudici».
Poi Molendini fa delle considerazioni di tipo politico.
«Riteniamo, intanto, di poter sostenere che sia stato violato lo Statuto e quello che verrà (se verrà) nascerà in violazione di tutte le leggi. Lo Statuto Comunale è fonte di diritto e legge fondamentale di un territorio. La legge non può essere né violata, né superata dalle modifiche in «corso di lavori» con cui si vogliono cancellare le «pari opportunità tra uomini e donne» nella vita civile e politica di una comunità. Auspichiamo che la nostra azione possa incoraggiare tutti i cittadini, al di là dei partiti, per creare un movimento di opinione che coinvolga tutte le donne e sostenga ulteriori iniziative capaci di riportare la legge in Maruggio.
Chiediamo attestazioni di solidarietà da inviare alle alte cariche istituzionali dello Stato affinché sia “assicurata la presenza di entrambi i sessi nella composizione della Giunta” (art. 53 dello Statuto Comunale) e affermato il principio delle “pari opportunità tra donne e uomini” (art. 51 della Costituzione Italiana)».








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