venerdì 29 marzo 2024

02/01/2010 10:45:25 - Avetrana - Politica

De Marco: «Ora Area Vasta non è più una risorsa, bensì un problema: nel tentativo di accontentare qualcuno, si è riusciti a scontentare anche quanti sono stati aiutati dalla dea bendata»

 
«Con l’atto approvato dalla Regione Puglia in materia di Area Vasta, è stato vanificato un lungo e articolato lavoro effettuato negli ultimi anni dai Comuni. Finendo per scontentare tutti».
Non è solo il sindaco di Torricella, il dott. Giuseppe Turco, ad essere rimasto deluso dalle decisioni della Regione Puglia sulla ripartizione dei fondi regionali per le Aree Vaste delle sei province pugliesi. Ad essere critico sulle scelte operate è anche, ad esempio, il sindaco di Avetrana, avv. Mario De Marco.
«E’ una grande occasione persa» afferma l’avv. De Marco, esprimendo il proprio disappunto. «Sono esterrefatto: l’atavico ritardo della Regione Puglia nella gestione dei finanziamenti legati ai fondi delle annualità 2007/2013 viene d’impatto scaricati sui comuni, che ora non avranno neanche i tempi tecnici per procedere alla redazione di progetti esecutivi e al loro appalto nei termini previsti, dopo che gli uffici avevano lavorato, già con le loro difficoltà operative, su progetti diversi».
De Marco tocca il cuore del problema: la Regione Puglia ha scelto, in molti casi, progetti diversi rispetto a quelli proposti.
«Per tre anni, come bambini di scuola, siamo stati presenti ad ogni riunione della cabina di regia di Area Vasta ed abbiamo interpretato al meglio il ruolo affidatoci. Abbiamo proposto una serie di schede-progetto e optato per quelle che erano coerenti con gli “assi di investimento e le linee guida” della Regione Puglia. Dopo tre anni, improvvisamente, ecco l’accelerata della Regione, che, senza tenere conto in alcun modo delle volontà dei comuni, ha scelto autonomamente e senza alcun criterio o valutazione oggettiva le schede dei progetti da finanziare.
Si badi bene: alcuni comuni hanno ottenuto anche finanziamenti maggiori di quelli richiesti per opere diverse da quelle concordate e scelte. Per altri sono stati approvati “stralci funzionali”, ovvero dei finanziamenti parziali senza che le somme stanziate fossero il frutto di una valutazione tecnica. In molti casi determineranno la realizzazione di parte delle opere, che in alcuni casi hanno per oggetto la mitigazione dei rischi idraulici (Grottaglie e Palagiano). Sono state finanziate, poi, anche opere per le quali sono in corso finanziamenti con altre misure regionali (vedi PIP).
E’ quindi lecito pensare male e ritenere che, alla fine, ogni buona intenzione in un periodo pre-elettorale si sia infranta nell’egoismo di qualche politico regionale, che, con la complicità di qualcuno, ha fortemente creato l’elemento differenziante tra progetti tutti simili per ogni comune. Il solo elemento discriminante è risultato la vicinanza o la opportunità politica.
Al mio Comune, ad esempio, è stato autorizzato un finanziamento che non richiesto in materia di mitigazione di impatto ambientale, per circa 265.000 euro, quale … premio di consolazione visto che sono stati bocciati tutti gli altri.
Le ragioni della forte delusione, quindi, derivano dal fatto che Area Vasta era stata vista come la grande scommessa della Regione in materia di finanziamenti, in un’ottica di sistema in cui “per la prima volta” i comuni divenivano artefici del proprio futuro.
Ma ora Area Vasta non è più una risorsa, bensì un problema: nel tentativo di accontentare qualcuno, si è riusciti a scontentare anche quanti sono stati aiutati dalla dea bendata».








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