venerdì 29 marzo 2024

09/11/2018 11:10:25 - Salento - Attualità

A rivelarlo in un articolo pubblicato su Dagospia ripreso dal sito del Codacons

 

Lecce città d’arte, di cultura e di… escort. La città italiana con il maggior numero di ricerche di escort su Google è proprio Lecce. A rivelarlo, in un articolo pubblicato su Dagospia e ripreso dal sito del Codacons, è Marco Fontebasso dell’agenzia Dontouch, che gestisce Escort Insigth, il blog associato ad Escort-Advisor, una sorta di TripAdvisor per il sesso a pagamento, con tanto di recensioni, consigli e suggerimenti da parte dei clienti. «Il fenomeno – dice Fontebasso – è decisamente trasversale, attraversa tutta la Penisola: Lecce, ebbene sì, è la città più “viziosa”, quella con un numero più alto di ricerche di escort su Google. Al secondo posto si piazza la nordica Treviso, mentre è quella di Lucca la zona con più escort per abitante. Insomma, da Nord a Sud la situazione non cambia».

La classifica è stata stilata utilizzando come criterio il numero di ricerche di escort ogni mille abitanti. Ebbene, nel capoluogo salentino se ne contano ben 395. Che il fenomeno fosse particolarmente diffuso a Lecce e in provincia già lo si sapeva. Come testimonia il servizio apparso su queste stesse colonne lo scorso gennaio.

Oggi, però, si ha la certezza che Lecce è la meta più ambita non solo da chi ama l’arte e le straordinarie bellezze del barocco leccese, ma anche da chi è ammaliato da un altro tipo di bellezza, anch’essa ricca di curve e sinuosità e dalle forme pompose come quelle barocche, ma di tutt’altra natura e, soprattutto, per uno scopo che è ben lontano dalla contemplazione estatica di chi si lascia rapire dall’arte. I dati in possesso di Google restituiscono una Lecce poco platonica e molto epicurea, nell’accezione dantesca del termine che, per quanto storicamente scorretta, rende molto bene l’idea.

A conti fatti, il capoluogo salentino, oltre a vantare un indiscusso primato artistico che gli è valso il titolo di Firenze del Sud, da oggi può fregiarsi anche di un’altra leadership, anche se un po’ meno virtuosa. Una città dalla doppia natura, dunque, apollinea e dionisiaca, angelica e demoniaca, casta e meretrice. Sono due le anime che convivono dietro il friabile candore della pietra leccese e che si contendono il primato dispiegando ben al di là dei confini locali il loro ambiguo fascino. Una sorta di doctor Jakyll e mister Hyde. Di giorno teatro d’arte e di cultura, cittadina illuminata dai raggi del sole e dai lumi della ragione, e di notte luogo di vizio e di perdizione, preda degli istinti e degli impulsi biologici; metafora di ciò che si agita nel cuore di ogni uomo, diviso tra aspirazioni e bisogni, vizi e virtù, logica ed emozioni, ragione e pulsioni, sesso e amore. Eppure, come scriveva Virgilio nelle Bucoliche, in quello che è riconosciuto come uno dei versi più romantici che la classicità latina ci abbia consegnato, «omnia vincit amor et nos cedamus amori», l’amore vince tutto e noi cediamo all’amore. Sì, perché l’amore e non il sesso è la risposta, «ma - precisa Woody Allen - mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande». Domande che a Lecce proprio non mancano.









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