venerdì 29 marzo 2024

19/01/2019 11:34:00 - Salento - Attualità

Il figlio 15enne ha abbandonato gli studi ed ha rischiato di cadere anche nella follia Blue Whale. Solo la bambina di 9 anni usciva per acquistare il cibo necessario

 

Un’intera famiglia del nord Salento, soggiogata dal web, avrebbe vissuto per due anni e mezzo segregata in casa, senza contatti con il mondo reale. Il figlio 15enne ha abbandonato gli studi ed ha rischiato di cadere anche nella follia Blue Whale,

la trappola che spinge gli adolescenti al suicidio. La sorellina di 9 anni è l’unica che ha continuato a varcare la soglia di casa provvedendo ad acquistare il cibo per tutta la famiglia, ovvero merendine, biscotti e caramelle.

Proprio la trascuratezza e la scarsa igiene con cui si è presentata ripetutamente in classe ha insospettito gli insegnanti che hanno allertato i servizi sociali. Di questa famiglia ora si stanno occupando gli specialisti.

L’allora 15enne Lorenzo (nome di fantasia), è stato soccorso nell’ottobre scorso, aveva i piedi piagati e ricoperti di infezioni purulente. In pratica il piede in questi due anni e mezzo è cresciuto di due numeri, ma le sue scarpe sono rimaste sempre le

stesse. Oltre ad una forte terapia antibiotica è stato necessario un lungo periodo di fisioterapia per rimettere in movimento un corpo anchilosato dall’inattività prolungata. Ridotto ad essere uno scheletro che cammina, ha assunto per troppo tempo solo cibo inadeguato, insieme ai suoi familiari.

La madre ha 43 anni, il padre 40enne percepisce una pensioncina che ha consentito alla famiglia di tagliare i ponti con il mondo. Un mondo che per loro ha semplicemente smesso di esistere. Il tempo davanti allo schermo si è dilatato fino ad

inghiottirli completamente. Ed in pochi metri quadrati ha iniziato a consumarsi il dramma dell’isolamento.

Così vicini, così lontani. Sino a perdere ogni equilibrio, ogni sana relazione e la salute.

La Asl di Lecce nel 2017 ha avuto in carico tre pazienti per dipendenza patologica da tecnologia digitale. Un nuovo utente maschio, d’età compresa tra 25 e 29 anni, e due utenti già in carico, cioè una donna sempre di età compresa tra 25 e 29 anni ed un maschio di età compresa tra 55 e 59 anni. I numeri però, secondo gli esperti del settore, nascondono pericolosi sommersi anche nelle remote periferie.

In Giappone questa dipendenza patologica degli adolescenti è stato catalogata come sindrome di Hikikomori (che significa

ritiro, isolamento). Anzi secondo alcuni studiosi la sindrome ha origine dall’isolamento e la dipendenza diventa il modo per gestire questo isolamento.

 









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