venerdì 19 aprile 2024

18/03/2020 10:28:17 - Salento - Attualità

Le prime strutture già funzionanti e interamente dedicate al Covid19: ad Asclepios (Policlinico di Bari) e all’Ospedale Miulli di Acquaviva

 

Due pazienti lombardi saranno trasferiti in Puglia per far si che si liberino nuovi posti nelle strutture ormai al collasso. Ad annunciarlo è il governatore pugliese Michele Emiliano.

«Ieri hanno richiesto la disponibilità a tutte le regioni italiane per spostare 50 pazienti dalla Lombardia che hanno bisogno della terapia intensiva» ha reso noto Emiliano. «Alla Puglia hanno chiesto di accoglierne due, ho dato la nostra disponibilità»

Poi Emiliano parla delle strutture pugliesi che si organizzano affinchè siano dedicate solo a pazienti contagiati dal Coronavirus.

«Stiamo lavorando a tempo di record. Guardate le prime strutture già funzionanti e interamente dedicate al Covid19, ad Asclepios (Policlinico di Bari) e all’Ospedale Miulli di Acquaviva» prosegue Emiliano. «Stiamo dando tempestiva attuazione al Piano ospedaliero coronavirus della Regione Puglia».

POLICLINICO DI BARI

«I 5 piani del padiglione Asclepios nel Policlinico di Bari sono tutti dedicati ai pazienti affetti da coronavirus. Il modello assistenziale scelto si basa sull'intensità di cura. I primi tre sono di area critica ad alta intensità con una integrazione virtuosa tra posti ventilati e terapia intensiva respiratoria.

Il quarto e quinto piano sono destinati ad ospitare 140 pazienti affetti da infezione covid19, ma che non hanno necessità di assistenza intensiva».

MIULLI ACQUAVIVA DELLE FONTI

«Ad Acquaviva delle Fonti nasce a tempo di record il primo Ospedale Covid: subito attivi 58 posti letto dedicati, già oggi pronti altri 44 e a regime saranno più di 300: tutti in stanze a pressione negativa e dislocati su 4 piani in un’area dotata di Terapia Intensiva, Malattie Infettive e Pneumologia

L’ospedale generale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti diventa così uno dei pilastri del dispositivo studiato dalla Regione Puglia per la presa in carico dei pazienti colpiti da Covid-19 nell’Area metropolitana barese.

Già attivati 14 posti letto di Terapia Intensiva e 44 di Malattie Infettive, ai quali domani se ne aggiungeranno altri 44, superando a regime i 300 posti letto interamente dedicati al Covid. La Terapia Intensiva, inoltre, sarà ulteriormente potenziabile sino a un massimo di 72 posti letto non appena arriveranno i ventilatori meccanici ordinati alla Protezione Civile.

L’Ente Ecclesiastico ha dunque risposto prontamente, “con senso di responsabilità e abnegazione cristiana”, alla mia chiamata e a quella del direttore generale Antonio Sanguedolce, dando vita ad una vera e propria “alleanza” a difesa della salute delle persone.

Il vertice del “Miulli”, rappresentato dal rev. Domenico Laddaga, e la Direzione Generale ASL Bari negli ultimi giorni hanno lavorato ininterrottamente per tradurre il piano ospedaliero regionale Covid in una struttura efficiente, sicura e immediatamente operativa. Riuscendo, in sostanza, a “spacchettare” il grande ospedale, riconfigurandone l’organizzazione, i percorsi e destinandone la metà, un settore di quattro piani, all’assistenza sanitaria dei pazienti Covid. Fondamentale la possibilità di utilizzare stanze di degenza tutte a pressione negativa, cioè in grado di consentire un isolamento assoluto dell’ambiente.

Uno sforzo imponente per mettere assieme i tre reparti cardine nella lotta al Covid, appunto terapia intensiva, pneumologia e malattie infettive, all’interno di una struttura completamente dedicata, separata e isolata dal resto dell’Ospedale, sin dall’arrivo in pronto soccorso e lungo i percorsi per la presa in carico e gestione del paziente nell’area Covid. Riorganizzazione logistica e strutturale da un lato, potenziamento della diagnostica dall’altro, grazie ad una modernissima TAC 256 slices collocata nell’area dedicata ai pazienti Covid.

Infine, è stato approntato un percorso differenziato per le donne gravide con sospetto Covid, rendendo così assolutamente sicuri anche i momenti più delicati della maternità e della nascita».









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