sabato 27 luglio 2024

22/10/2022 15:17:40 - Avetrana - Attualità

“Tacciano le armi, negoziato subito”: questo il motto del sit-in al quale hanno aderito diverse associazioni avetranesi

Domani sera, alle ore 19, in piazza Vittorio Veneto, anche Avetrana si mobilita per chiedere l’avvio di un negoziato fra Russia e Ucraina che porti alla pace.

«La rete delle associazioni nazionali aderenti a Europe For Peace, ad otto mesi dall’inizio della guerra, ha promosso tre giornate nazionali di mobilitazione per la pace con iniziative in tutto il Paese» è riportato in una nota a firma di Rino Giangrande, presidente dell’associazione “Grande Salento”.

«Ad Avetrana, per aderire a questa iniziativa, le associazioni Grande Salento, Comitato per la Pace di Avetrana, AGs, AGE, ANPI, CGIL, AEOP, HA, Oari, Pro Loco e il Comune di Avetrana, il parroco don Mimmo e singoli cittadini hanno deciso di organizzare un sit in senza simboli nella giornata di domenica 23 ottobre, alle ore 19, in piazza Vittorio Veneto.

Le adesioni sono aperte».

Tante, dunque, le adesioni a questo sit-in che, a livello nazionale, ha proposto, su iniziativa di Europe For Peace, tre giornate di mobilitazione.

«La coalizione di Europe For Peace, formata dalle principali reti per la pace in Italia con l’adesione di centinaia di organizzazioni, profondamente preoccupata per l’escalation militare che ha portato il conflitto armato alla soglia critica della guerra atomica, torna di nuovo nelle piazze italiane per chiedere percorsi concreti di pace in Ucraina e in tutti gli altri conflitti armati del mondo» è riportato nel comunicato ufficiale.

«L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa ed ha già fatto decine di migliaia di vittime, oltre a determinare conseguenze drammatiche per l’accesso al cibo e all’energia.

Siamo e saremo sempre dalla parte della popolazione civile, delle vittime della guerra e dei pacifisti russi che si battono per porre fine all’aggressione militare.

Questa guerra va fermata subito cercando una soluzione negoziale, ma non si vedono sinora iniziative politiche in questa direzione, né da parte degli Stati, né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali.

Occorre invece che il nostro paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il negoziato e avviino un percorso per una conferenza internazionale di pace che, basandosi sul concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro.

Bisogna fermare l’escalation militare. Le armi non portano la pace, ma solo nuove sofferenze per la popolazione. Non c‘è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace, facendo tacere le armi e portando al tavolo del negoziato i rappresentanti del governo ucraino, di quello russo, delle istituzioni internazionali.

Chiediamo passi concreti in questa direzione da parte del nostro governo e dell’Unione Europea. Occorre cambiare politica e imboccare una strada diversa da quella attuale. Occorre il disarmo, a partire da quello nucleare, come risposta alla crisi globale.

Per questo – a otto mesi dall’inizio della guerra – proponiamo una giornata nazionale di mobilitazione per la pace per ribadire: TACCIANO LE ARMI, NEGOZIATO SUBITO!».









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