giovedì 12 dicembre 2024


21/09/2023 16:54:22 - Provincia di Taranto - Cronaca

Oltre al reato di omicidio stradale, all’imputato si contesta anche la guida in stato di ebbrezza

La tragedia si è consumata il 17 gennaio 2022, la vittima aveva solo 49 anni. Oltre al reato di omicidio stradale, all’imputato si contesta anche la guida in stato di ebbrezza.

All’esito dell’udienza preliminare tenutasi ieri (mercoledì 20 settembre), in Tribunale a Taranto, il Gup dott. Giovanni Caroli, accogliendo la richiesta della Procura, ha rinviato a giudizio un ventottenne tarantino, che il 17 gennaio 2022 ha travolto e ucciso, a soli 49 anniAngelo La Ragione, pure lui di Taranto, mentre percorreva a piedi a bordo strada la Statale 172. All’imputato, oltre al reato di omicidio stradale, il Pubblico Ministero titolare del procedimento penale, la dott.ssa Francesca Colaci, ha contestato anche la guida in stato di ebbrezza essendogli stato riscontrato dagli agenti della Polizia Locale di Taranto, che hanno rilevato il sinistro, un tasso alcolemico di 0,013 g/l che invece doveva essere zero avendo egli conseguito la patente, all’epoca dei fatti, da meno di tre annipatente che nella circostanza gli è stata anche ritirata. Dunque, una prima risposta ai familiari della vittima, assistiti da Studio3A-Valore S.p.A. e dell’avv. Daniele D’Elia del Foro di Taranto.

La tragedia si è consumata poco dopo le 14.30, sulla Statale 172 Martina Franca-Taranto all’altezza del km 71+700 nei pressi del seminario vescovile; l’arteria in questione, come emerso dai vari accertamenti, è classificata dall’Anas quale Strada Extraurbana Secondaria e pertanto la circolazione dei pedoni vi è ammessa: non a caso a 170 metri dal luogo del sinistro è ubicata la fermata dell’Amat per le linee 11 e 17, e si suppone che il pedone fosse diretto proprio qui per pigliare l’autobus, a meno di pensare che stesse raggiungendo il vicino sottopasso da e per il Quartiere Paolo VI per rientrare nella sua abitazione.

Sta di fatto che l’automobilista, che procedeva in direzione sud, verso Taranto, su un tratto rettilineo in discesa, alla guida di una Citroen C3, a una velocità stimata tra 70 e 80 km/hnon si è avveduto della presenza di La Ragione che stava camminando, nel senso contrario alla direzione della macchina, lungo la corsia di emergenzaquindi al di fuori della carreggiata, e lo ha investito con la parte fronto-laterale destra del mezzo: sull’asfalto non era presente alcuna traccia di frenata.

Un impatto terribile: il 49enne è stato caricato sul veicolo, ha sbattuto il capo contro il montante e il vetro della portiera anteriore destra ed è stato sbalzato a svariati metri di distanza rovinando esanime sull’asfalto, nella stessa corsia di emergenza. Una serie di urti tremendi che gli hanno causato politraumi gravissimi: è deceduto sul colpo. La terribile dinamica dell’investimento è stata ricostruita nei dettagli dall’ing. Massimo Trotta, il consulente tecnico d’ufficio a cui il Sostituto procuratore, nell’ambito del fascicolo penale subito aperto nei confronti del conducente della vettura, ha affidato una perizia cinematica ad hoc per accertare la dinamica, le cause e tutte le responsabilità del sinistro: alle operazioni peritali ha partecipato, quale consulente tecnico di parte, anche l’ing. Maurizio Scudella messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui, attraverso il responsabile della sede di Taranto Luigi Cisonna, si sono rivolti i congiunti di La Ragione per fare piena luce sui tragici fatti e ottenere giustizia.

Sulla scorta del rapporto dell’incidente prodotto dalla polizia locale, della consulenza tecnica e di tutte le altre fonti di prova, quindi, il magistrato inquirente, al termine dell’inchiesta, ha chiesto il processo per il 28enne a cui si imputa di aver investito e causato la morte di Angelo La Ragione, per citare la richiesta, “per colpa consistita nel non regolare la velocità del veicolo in relazione alle caratteristiche e condizioni della strada, del traffico e di ogni altra circostanza; nel non controllare il proprio veicolo in modo da arrestarlo tempestivamente entro i limiti del suo campo di visibilità e dinanzi a un ostacolo prevedibile; nel non regolare la velocità in caso di insufficiente visibilità per condizioni atmosferichenonché per essersi posto alla guida con un tasso alcolemico superiore al consentito”. Con la conseguente, fatale “violazione delle norme sulla circolazione stradale”, con particolare riferimento all’articolo 141 e 186-bis. Si è quindi giunti all’udienza preliminare di mercoledì e al rinvio a giudizio. I familiari della vittima ora si aspettano giustizia dal processo penale, per il quale l’imputato non ha chiesto al momento riti alternativi.











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