venerdì 15 novembre 2024


02/12/2023 17:51:06 - Manduria - Attualità

Dopo questi ultimi fatti, ci sembra che la percezione della gravità di questa emergenza sociale sia ancora una chimera

Ci risiamo!

Dopo Giulia, è successo a Francesca, a Vincenza; è successo al nord come al sud, a studentesse, lavoratrici, casalinghe,giovanissime e meno giovani. Storie diverse, stesso copione: tutte uccise da uomini che non accettano la fine della loro relazione.

Dopo Giulia, un altro probabile femminicidio è stato sventato da tre ragazzine minori che hanno trovato il coraggio di uscire sul balcone e chiedere aiuto mentre la loro mamma veniva ferocemente picchiata dal loro papà.

Dopo Giulia, c’è stata la grande manifestazione di Roma, una marea umana che ha invaso la capitale e ciò nonostante, dopo questi ultimi fatti, ci sembra che la percezione della gravità di questa emergenza sociale sia ancora una chimera. Quella marea umana non era solo per Giulia e per ricordare tutte le donne uccise in quest’anno da parte di uomini che dicevano di amarle,ma era anche per non smettere di ribadire che le donne non rinunceranno mai ai loro diritti, ai loro spazi di libertà che faticosamente si sono conquistate e che, ancora oggi, fa tanta paura ai maschi; era per dimostrare che non ci riusciranno a rinchiudere ragazze e ragazzi sui social a ubriacarsi di video che minano la loro crescita emotiva e culturale.

Ci hanno provato in tanti e su molti mezzi d’informazione a sminuire quella marea umana,gettando discredito sulle richieste che quella piazza ha rivolto alle istituzioni affinché investano di più sulle politiche giovanili e di genere, ma anche alla società perché acquisisca una maggiore consapevolezza, necessaria alla rivoluzione educativa e culturale di cui si ha urgente bisogno. Si è finito col vedere la pagliuzza nell’occhio e non si è voluto vedere la trave e così facendo si finisce con l’essere ciechi. Si finisce col non vedere che il coraggio di quella piazza è diventato il coraggio delle tre ragazzine che hanno salvato la loro mamma chiedendo aiuto; si finisce col non vedere che in quella piazza le nostre figlie e i nostri figli hanno fatto trionfare la speranza per un cambiamento necessario e hanno gridato che solo insieme si può arginare questa mattanza che il Presidente della Repubblica Mattarella ha definito essere il “fallimento della nostra società”.

Tutte noi, non solo le donne, ci siamo sentite abbracciate da quella piazza anche se eravamo a molti chilometri di distanza; tutte le donne che in questo momento vivono relazioni tossiche e che non hanno il coraggio di denunciare si sono sentite meno sole. Quindi attenzione a gettare discredito su quella marea umana,monito per tutte e tutti e per ricordarci che le molestie, lo stupro, i femminicidi non sono solo responsabilità individuale ma anche collettiva.

E per questo è necessario non smettere di parlarne e di continuare a vigilare, a prestare attenzione alle relazioni che stiamo vivendo e a desiderare relazioni sane, meno squilibrate nei nostri ruoli di essere donne e uomini.

L’associazione Cicatrici di Manduria, che da anni si batte contro ogni forma di violenza, la settimana scorsa ha organizzato un incontro di sensibilizzazione e per fare il punto sulla situazione cittadina. Nell’incontro di quest’anno aver dato la possibilità a tre uomini coraggiosi di leggere tre lettere scritte da maschi maltrattanti è stato, a mio modesto parere, un valore aggiunto e un’iniziativa di grande efficacia .La lotta contro ogni forma di violenza ha bisogno anche di questo.

Domani partecipiamo numerosi alla manifestazione, facciamo in modo che il 25 novembre non resti una giornata di celebrazioni, non facciamoci scoraggiare dallo scirocco, dal freddo o dalla pioggia, portiamo anche noi in piazza la stessa rabbia, la stessa determinazione, lo stesso coraggio, la stessa forza, la stessa speranza della marea umana che ha invaso Roma, portiamo le nostre figlie e i nostri figli e diciamo loro che è importante partecipare per abbattere il muro del silenzio e dell’indifferenza se vogliono essere protagoniste e protagonisti di storie d’amore sane .

 

Almerina Raimondi











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