mercoledì 04 dicembre 2024


12/02/2024 08:56:40 - Manduria - Attualità

La cerimonia introdotta dall’intervento storico dall’avv. Giuseppe Pio Capogrosso

Ieri, domenica 11 febbraio, il museo civico di Manduria ha ospitato la cerimonia in memoria della tragedia delle foibe, svolta con una grande partecipazione emotiva.

L’avvocato Giuseppe Pio Capogrosso ha introdotto la commemorazione illustrando il contesto storico di riferimento e soffermandosi principalmente sul legame con la Puglia e con il Salento in quanto, ha precisato, “fra le vittime delle foibe figurano i nomi di 198 cittadini pugliesi, tra cui 117 originari del Salento, 29 tarantini, 27 brindisini, 61 leccesi, per lo più militari, carabinieri, guardie di pubblica sicurezza, finanzieri e funzionari pubblici. Fra questi nominativi emergono poi quelli dei manduriani Brunetti Antonio, Di Lauro Vincenzo Pietro, Scialpi Gregorio Salvatore, Gregorio Memmi e Donato Sabatelli”.

“Delle vite di questi manduriani”, ha aggiunto, “non si sa molto in quanto vittime di una violenta pulizia etnica ad opera dei partigiani comunisti jugoslavi di Tito”. L’avvocato ha concluso ricordando “che il numero degli italiani infoibati fu altissimo; le stime oscillano tra i 5 mila e gli 11 mila. Mentre furono costrette all’esilio fra le 250.000 e le 350.000 persone tra il 1945 ed il 1956; tutti italiani che non sempre trovarono l’adeguata accoglienza nelle altre regioni del loro Paese”.

Loredana Ingrosso ha letto un brano tratto dal libro di Hegea Haffner, “La Bambina con la Valigia”: il suo racconto sul padre scomparso, inghiottito nelle spaventose voragini carsiche e sulla sua esperienza da esule rappresenta spesso l’unico appiglio documentario utile a tenere accesa la luce della memoria.

Di seguito, il sindaco Gregorio Pecoraro e l’onorevole Giovanni Maiorano, supportati dai Templari di Manduria, hanno deposto la corona di alloro sotto la teca dedicata ai manduriani vittime delle Foibe e alla giovane Norma Cossetto, studentessa universitaria istriana, torturata, violentata e gettata in una foiba.  Entrambi si sono soffermati sull’importanza del ricordo di queste tragedie per costruire un futuro di pace, basato sul rispetto reciproco e sulla comprensione.

La cerimonia si è conclusa con i saluti di Gregorio Pizzi, presidente dell’ANPI - sezione di Manduria, e degli organizzatori della cerimonia, quali Paolo Pichierri,  presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci - sezione di Manduria, e Pietro Carmelo Mitrangolo, vicepresidente dell’ANSI - sezione di Manduria. Nel loro messaggio conclusivo si sono coesi nell’augurare alla comunità manduriana un futuro di unità, di reciproca collaborazione e di sempre necessaria pacifica convivenza.











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