giovedì 05 dicembre 2024


03/11/2024 08:25:27 - Manduria - Attualità

L’evento, sebbene destinato a un pubblico ridotto, era stato curato nei minimi dettagli dallo staff e dall’esigente regista. La prima ebbe il successo sperato e, su richiesta del pubblico, fu replicata qualche giorno dopo. La stagione teatrale ebbe così inizio, e altre rappresentazioni seguirono nelle estati successive…

La riva salentina della costa ionica era affollata di bagnanti. A godere del mare cristallino e degli arenili dorati c’era anche una comitiva, composta soprattutto da famiglie, che, come ogni estate, villeggiava a San Pietro in Bevagna. Lo spensierato gruppo era solito trattenersi in spiaggia fino al tramonto. La sera, dopo cena, l’allegra compagnia di grandi e piccini, catturata dall’atmosfera estiva, si riuniva per lasciarsi trascinare dalla goliardia e dal divertimento.

Un cono luminoso, proiettato da un riflettore, seguiva i movimenti di attori dilettanti che recitavano su un palcoscenico improvvisato. Il riflettore, manovrato da un uomo energico, spuntava dal parapetto di una casa e illuminava il giardino della dimora di fronte, adattato a scena per l’occasione. L’insolito scenario era arricchito dal cielo, quella sera meravigliosamente stellato; il fondale era costituito dal muro perimetrale e da una parete laterale della costruzione in vicolo della Citronella. Una delicata brezza rinfrescava gli attori, mentre la luna piena, rossastra e vicina all’orizzonte, sfoggiava la sua rotondità.

La preparazione dello spettacolo, frenetica ma divertente, coinvolgeva tutti i membri del gruppo, ciascuno con un compito preciso. Una signora di mezza età, di professione parrucchiera, si occupava delle acconciature delle ballerine in erba; un’altra, professoressa di lettere, curava la presentazione dell’evento. A una coppia di arzilli nonni era stata affidata la realizzazione delle scenografie e del sipario. A dirigere i lavori, un giovane scenografo professionista coordinava lo staff per assicurare la buona riuscita del bizzarro e originale spettacolo. Due ragazzi, Tommaso e Nicola, legati da una profonda amicizia, erano stati scelti come addetti al sipario. Nei loro volti si leggeva l’entusiasmo, e un sorriso appena accennato tradiva l’emozione. Pur in un ruolo marginale, i ragazzi accettarono volentieri il compito assegnato dal regista e chiudevano o aprivano il sipario nei tempi stabiliti dal copione.

L’esuberante Nicola, coi capelli arruffati e il viso ovale, era posizionato a destra della scena. Il più posato Tommaso, minuto e dai capelli biondi, si trovava sull’altro lato del sipario. Tirare le corde per liberare il boccascena simulava l’issata di vele, e il mare che lambiva quella località affascinava i due ragazzi. Due teli da bagno, adattati a drappi scenografici — uno giallo vivace e l’altro con un miscuglio di colori sgargianti — si aprivano al centro dividendo il palcoscenico. Per platea, lo spazio antistante l’abitazione, sgomberato dalle auto, ospitava una trentina di sedie e poltroncine di forme e colori diversi, prestate per l’occasione dai vicini.

Sul cartellone immaginario della rappresentazione campeggiava, a caratteri cubitali: E se domani…. Nel titolo, ispirato a un celebre brano del ’64 cantato da Mina, si rifletteva l’incognita del futuro, che l’autrice trasmetteva agli spettatori incuriositi. L’evento, sebbene destinato a un pubblico ridotto, era stato curato nei minimi dettagli dallo staff e dall’esigente regista. La prima ebbe il successo sperato e, su richiesta del pubblico, fu replicata qualche giorno dopo. La stagione teatrale ebbe così inizio, e altre rappresentazioni seguirono nelle estati successive.

In alcune serate, quando il vento soffiava più forte, lo sciabordio del mare e il fruscio degli alberi mossi dalla brezza creavano un naturale sottofondo musicale per lo spettacolo. Non disturbavano nemmeno il rumore delle auto sulla vicina litoranea, le grida dei bambini che correvano scalzi o in infradito, né le comitive di adolescenti diretti in spiaggia per un falò, né il suono di un jukebox del bar vicino, dove, in quell’estate del ’92, risuonava spesso Mare Mare di Luca Carboni.

Quell’estate, Tommaso, per conquistare Michela, una ragazza vivace e affascinante, sfoggiava uno Swatch Scuba Happy Fish e una maglietta con l’immagine dell’orologio, mentre pedalava sulla sua inseparabile Bianchi Meta. Nicola, prestante e affascinante, non perdeva occasione per attirare l’attenzione delle ragazze; d’estate il numero delle sue ammiratrici aumentava con l’arrivo delle turiste. Se qualcuna non cedeva al suo fascino, Nicola non si scoraggiava e incantava qualcun’altra.

Nicola e Tommaso erano inseparabili e nel loro percorso di crescita c’era sempre spazio per nuove e sane esperienze di vita, senza mai trascendere nei confronti degli altri. L’estate animava quel microcosmo che li accomunava, ricco di passioni, svaghi e goliardate. In acqua, i ragazzi si divertivano ad avvistare giovani “prede” e a simulare, sulle vittime designate, un attacco combinato. I due, sogghignando, intonavano la colonna sonora di JawsTheme Song, avanzando lentamente verso le vacanziere, che si allarmavano al sopraggiungere degli “squali”, per poi essere inondate dagli spruzzi d’acqua dei due “predatori”.

Divertente era il mix musicale che Tommaso realizzava con un radioregistratore Philips Double Roller, a doppia cassetta. Inseriva nel testo di una canzone alcune parole irriverenti tratte dai brani degli Squallor.

Negli eventi teatrali successivi, Nicola e Tommaso si occuparono del riflettore, divenendo per lo staff collaboratori esperti. I loro occhi brillavano di gioia, come il riflesso della luna che tracciava sul mare pacato, a pochi passi da casa, un sentiero luminoso. Quel fascio di luce, diretto magistralmente sulla scena, proiettava i sogni e le aspirazioni di vita dei due amici. Come accade nella vita, però, solo alcuni sogni si realizzano, mentre altri, anche quelli più desiderati, si infrangono inaspettatamente.

Quella luce condusse Tommaso lontano: il giovane si laureò in Giurisprudenza e divenne un affermato avvocato. Il bagliore di Nicola, invece, si spense; qualche anno dopo l’arruolamento in Polizia, una malattia gli causò una prematura scomparsa.

 

Walter Pasanisi

[1]JawsTheme Song, colonna sonora di Lo Squalo.

[1]Squallor, gruppo musicale nato nel 1971 e attivo fino al 1994 , noto per i testi espliciti e spesso grotteschi.

 











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