La lettera di un manduriano che vive a Torino
Riceviamo, e pubblichiamo, la lettera di Carlo Buonfrate, un manduriano che vive a Torino.
«Vorrei riportare alcune mie pacate riflessioni sul dibattuto tema del taglio delle acacie del viale Mancini di Manduria, al n.8 del quale sono nato e ho risieduto fino all’età 18 anni, prima di trasferirmi a Torino.
Pur rattristato da un punto di vista umano e naturalistico dall’eliminazione degli alberi che mi hanno visto crescere e sotto la cui ombra, da residente e scolaro della scuola elementare, ho giocato,bambino e adolescente, proverò a spiegare il mio punto di vista e le ragioni che mi spingono ad essere sostanzialmente favorevole al progetto.
Più volte, nel corso degli ultimi decenni (tutte le estati ero a Manduria per trascorrere le vacanze) ho visto alberi sostituiti perché malati o spezzati da giovinastri incivili, finchè un bel giorno, forse per stanchezza, qualcuna delle ultime amministrazioni comunali ha smesso di intervenire. Un paio di anni fa, colpito dallo stato di abbandono del viale, mi ero persino preso la briga di contare le aiuole vuote e gli alberi malandati nell’intento, mai concretizzato, di chiedere all’attuale sindaco di fare qualcosa (delle 236 aiuole da me conteggiate 68 risultavano vuote). In questo senso mi stupisco che la gente che aderisce al Comitato contrario al progetto solo oggi si schieri a difesa degli alberi del viale.
Molti cittadini hanno espresso la loro perplessità per una pista ciclabile che, descritto come un progetto insensato, ha inizio e fine nei 350 metri del viale Mancini; a questi manduriani spiegherei sommessamente come tutti i progetti strategici si caratterizzano per una fase iniziale che nel tempo si implementa e completa, grazie a nuove risorse. Come è facile riscontrare in tante realtà cittadine del centro nord d’Italia un tracciato ciclabile consente di eliminare molte auto dalle strade alleggerendo fortemente l’inquinamento ambientale e apportando benefici significativi nel bilancio dei gas serra. Non secondario l’aspetto dell’attrattività turistica in quanto, nel tempo, una pista ciclabile in una città dal clima mite come Manduria, territorio di eccellenze enogastronomiche, potrebbe portare ad un forte incremento delle presenze turistiche anche nelle stagioni non estive.
A quei cittadini che criticano il progetto facendo presenteche i fondi stanziati dalla Comunità Europea potevano essere destinati a progetti più utili (ospedale, riasfaltatura di strade ecc.) farei presente che il PNRR ha precisi vincoli e voci di spesa. E’ indubbio che il progetto di rigenerazione poteva anche essere migliorato ma vorrei far presente che le possibili varianti dovevano essere valutate un anno fa: oggi avrebbero solo portato alla perdita delle risorse finanziarie per il non rispetto degli stati di avanzamento.
Concludo facendo presente che queste mie riflessioni prescindono da qualsiasi posizione pro o contro l’amministrazione e il sindaco di Manduria al quale, anzi, rivolgo l’appello di smorzare qualsiasi polemica approvando un progetto di rigenerazione parallelo (costerebbe qualche decina di migliaia di euro) che preveda di piantare tanti alberi quanti non sono stati rimpiazzati nel viale, in qualche area pubblica di Manduria, magari nel perimetro della nuova area mercatale».
Carlo Buonfrate