venerdì 05 dicembre 2025


25/05/2025 08:41:21 - Manduria - Attualità

Le relazioni di E. Tarentini, G. Andrisano, C. Magliola, E. Franco e la cerimonia di fine anno sociale

Ecco il resoconto dell’attività dell’ultima settimana, per questa stagione sociale, del centro culturale di formazione permanente “Plinio il Vecchio”.

19 maggio: ing. Ettore Tarentini “L’infosfera e l’oceano digitale in cui navighiamo”

L’incontro è finalizzato ad un riscontro degli argomenti trattati, nell’intera serie dedicata al commento del design concettuale proposto da Luciano Floridi. Le profonde modificazioni indotte dalle dilaganti ICT sullo spazio (l’infosfera), sul tempo (l’iperstoria), sulla cognizione di sé (la quarta rivoluzione), sull’identità (le tecnologie del sé), sulla privacy (il valore autofondativo), sull’intelligenza (l’inscrivere il mondo), sull’agire (l’avvolgere il mondo, sulla politica (i sistemi multi-agente), sull’ambiente (il rischio calcolato) e sull’etica (il verde e il blu). Concludendo, come inforg si vive onlife, nella società delle mangrovie alla ricerca di un equilibrio etico.

21 maggio: dr.ssa M. Gabriella Andrisano “La coscienza, la vita……. E la nostra natura: la teoria di Federico Faggin” Parte 2ª

L’obiettivo di Federico Faggin è di trovare una descrizione che colleghi tutte le forze fondamentali della natura sotto lo stesso principio e dimostrare che esse sono, a livello più profondo, manifestazioni della stessa realtà.

Analizzata la incapacità della scienza, ad oggi, di dare risposte alle fondamentali domande esistenziali che l’uomo da sempre si pone, Faggin suggerisce che sia la coscienza il “campo unificato immateriale “ricercato da tempo e studiato già da Einstein.

Faggin propone una teoria che cerca di integrare la coscienza come il principio attivo che dà origine alla realtà, una teoria che unisce scienza e spiritualità, in un approccio profondamente rivoluzionario.

Ed è nelle proprietà straordinarie della meccanica quantistica che Faggin trova conferma della sua teoria; una teoria con la quale “sto facendo scienza” e non religione, “la mia, infatti, è una teoria falsificabile” aggiunge Faggin.

I campi della fisica quantistica, dice Faggin, sono coscienti e hanno libero arbitrio e, l’obiettivo di Uno, della totalità di ciò che esiste, è di conoscere sé stesso creando campi che sono parti intere di sé.

20 maggio: dr. Clemente Magliola “Un giardino “in persona”: visita ad un giardino privato”

Tutti i partecipanti, sotto la guida esperta del Dr. Magliola, hanno visita un giarfdino privato in zona “Torre bianca” di Manduria. Passo per passo, è stato illustruto come debba concepirsi e progettare un giardino, adeguandolo, ovviamente, all’ambiente che lo circonda. E’ stato spiegato, punto per punto l’impianto delle varie vegetazioni spiegando il perché della scelta. Al termini i visitatori, hanno aprrezzato sia l’ospitalità dei padroni di casa che l’illustrazione del Dr. Magliola

22 Maggio: ing. Ettore Tarentini e prof. Emanuele Franco “Leggere e interpretare "la" realtà con una macchina fotografica (MF); immaginare e creare "una" realtà” con l’intelligenza artificiale (AI)

Il confronto vuole essere un ponte tra le conversazioni sull’infosfera e l’onlife di quest’anno e l’AI che sarà l’argomento degli incontri del prossimo anno. Si è definita, seguendo il design concettuale di Luciano Floridi, la tecnologia come un “essere tra” l’uomo e la natura,almeno per quelle “elementari” del primo ordine. Si può quindi considerare che sia la MF che l’AI sono tecnologie, mezzi a disposizione dell’utente umano e quindi si “pongono tra” l’utente, umano, e “la” (o “una”) realtà, elemento naturale.Magari potrebbe osservarsi che l’elemento discriminante diviene la definizione dell’elemento naturale; se è “una” realtà o se è “la” realtà.

Vengono riproposti i principi fondamentali, tecnologici e non, alla base del linguaggio fotografico. L’approccio e la “postura concettuale” dell’utente sono le stesse?

Si potrebbe cogliere una distinzione filosofica e artistica tra il fotografo e l’utilizzatore dell'AI. Il ricorso alla tecnologia MFnel "leggere e interpretare la realtà" pone in essere, attraverso l'obiettivo, il tentativo di catturare l'essenza di ciò che esiste già, filtrandolo attraverso sensibilità, gusto e vissuto personale dell’utente umano.Il ricorso alla tecnologia AIche "immagina e crea una realtà" introduce una dinamica totalmente diversa. L'AI, che non è vincolata ai limiti fisici della percezione umana, è libera di generare realtà alternative, frutto di algoritmi e modelli matematici. L'immaginazione dell'AI non è influenzata da esperienze personali, emozioni o memoria, ma opera, coi limiti dei parametri impostati dall’utente, umano, su una base di dati e regole che permettono di “inventare” ciò che non esiste, dando vita a un universo virtuale spesso distante dalla realtà tangibile.Non sarebbe azzardato affermare che, tramite la MF, si celebra la realtà, mentre, tramite l'AI, la si trascende.

L'AI, per sua natura, dipende da dati preesistenti. non può creare dal nulla o muoversi al di fuori delle strutture imposte dagli schemi "di derivazione umana" archiviati. La sua "creatività" è quindi una reinterpretazione, spesso un collage, di ciò che le è stato fornito e di ciò che ha appreso. Questo la rende inevitabilmente solo “riproduttiva” e "debole", agli effetti di qualsivoglia creatività.

Tramite la MF si può agire come un creatore, nel senso pieno del termine: il processo artistico è radicato nell'interazione tra la sua sensibilità, il contesto in cui opera e la sua capacità di innovare continuamente. Viene confermato che, allo stato dell’arte, la AI non pare abbia possibilità di "evolversi" al punto da sfidare la capacità umana di reinventarsi; il suo ruolo resta quello di strumento utile ma mai “sostitutivo” dell’approccio tipicamente umano. Alla fine, l'elemento veramente creativo resta umano: è l'utente che guida l'AI verso risultati significativi.

Passando attraverso l’analisi di alcune foto (MF) e di alcune immagini (AI), affermando come possa parlarsi di “contenuto artistico” per le creazioni con l’AI, il confronto volge al termine tra le numerose le domande di un attento uditorio.

Resta l’uomo, l’utente umano, che, pur quale fragile canna al vento, per dirla con Blaise Pascal, conserva saldamente la scintilla della creatività; è il messaggio del “ponte concettuale” che all’inizio del confronto si andava cercando.

Seconda parte

25 maggio: cerimonia di fine anno sociale

Il 25 maggio, in una sala gremita e alla presenza del sindaco Gregorio Pecoraro, del presidente del Consiglio comunale Gregorio Dinoi e dell’assessore Fabiana Rossetti, si è svolta la cerimonia di chiusura dell’anno 2024-2025 dell’associazione Culturale “Plinio il Vecchio”.

La presidente Gabriella Andrisano ha dato il benvenuto e ha introdotto la serata con qualche considerazione sul termine di cultura e sulle sue accezioni.

«La cultura viene ormai adattata ai contesti più vari; qualche velato apprezzamento negativo al nostro modo di fare cultura ci è giunto.

Mi preme allora proporvi qualche parola di chiarezza; la cultura per la nostra Associazione è quella della partecipazione, quella della condivisione e, soprattutto, quella del servizio ad una platea il più possibile estesa.

La nostra mission, per dirla con altisonante termine inglese, non è quella di rinchiudersi in somministrazioni di paludate dissertazioni; preferiamo un ambito divulgativo, partecipato e partecipativo, ma sempre caratterizzata dalla qualità della proposta.

Non è che non ci appartenga il rigore della dissertazione puramente culturale ma promuoviamo anche l’approccio più puramente informativo; siano convinti infatti che la qualità della vita molto dipenda dalla corretta, e libera, comprensione di quanto ci avviene intorno.

Crediamo in una cultura “aperta” e, finora senza grandi risultati, ricerchiamo vicinanze e collaborazioni con le presenze gemelle sul territorio, ma siamo fiduciosi per il futuro».

Nel corso della serata sono state espresse parole di riconoscenza verso tutti coloro che hanno collaborato sostenendo le iniziative dell’associazione, alla quale non è mai mancato l’appoggio dell’Amministrazione comunale (sono stati citati il sindaco Gregorio Pecoraro, il presidente del Consiglio comunale Gregorio Dinoi e l’assessore Fabiana Rossetti).

“Ma la cultura, intesa come scambio, integrazione e coinvolgimento sociale, non può non passare dalla scuola; grande soddisfazione per l’accordo quadro di collaborazione col liceo De Sanctis Galilei che è stato siglato quest’anno, e che rappresenta la base per progetti futuri e ha prodotto già quest’anno, con la prof.  Ilaria Marzo e i suoi meravigliosi studenti/attori, momenti di pura poesia ed emozione nella serie di incontri» è riportato in un comunicato.

“E così, sempre nel quadro di questo accordo di collaborazione, nella proposta dell’associazione è arrivato il Teatro, potente mezzo di comunicazione di emozioni forti e messaggi che arrivano all’anima; la messa in scena del Cyrano, del prossimo 30 maggio, è un risultato che con vero orgoglio sarà offerto alla cittadinanza tutta.

E’ stata rimarcata l’importanza della collaborazione offerta dalla dirigente del liceo De Sanctis-Galilei Marilena Dimaglie e della dirigente Pierangela Scialpi dell’istituto Del Prete-Falcone (è stata rimarcata la presenza in alcune iniziative dei ragazzi del suo istituto accompagnati dal prof. Alessandro Distratis).

Anche quest’anno è proseguito con successo il Cinema. Ciò grazie al Collettivo AsaNisiMasa, rappresentato da Valerio Chionna, che ha proposto in incisive e coinvolgenti serie tematiche di proiezioni col progetto “Piccolo Cinema Ideale Cineforum”, apertosi quest’anno anche al Cinema per i Piccoli.

Ma nella cultura rientra il dovere civico e sociale, in senso lato, di affrontare alcune tematiche di bruciante attualità. Anche quest’anno è stato organizzato il ciclo di “Incontri con le Istituzioni”, affrontando il tema dei diritti e dei doveri del cittadino. Nell’ordine si sono susseguiti gli incontri con il sindaco Gregorio Pecoraro, con il Comandante dei CC cap. Alessandro Torto e con la Dirigente della Polizia di Stato Marinella Martina.

La generosità della vicepresidente, nonché socia fondatrice, Caterina Arnò ha reso disponibile una parte importante dell’archivio della sua famiglia, con una documentazione che spazia dal 16° al 19° secolo. Così è nato il Progetto Archivio Arnò, coordinato con competenza e passione dall’avv. Giuseppe Pio Capogrosso; il primo frutto di ciò è la pubblicazione di un primo contributo dedicato al catalogo dell’archivio.

Con una interpretazione estesa della cultura quale custode delle tradizioni e delle buone pratiche del nostro territorio si è dato vita al Progetto Grano senatore Cappelli “La Tiragnola”; ideatore, coordinatore ed “anima” del progetto è il dott. Patrizio Fontana.

La proposta culturale dell’associazione si è retta sull’apporto “appassionato” dei nostri relatori; le colonne portanti su cui si regge il nostro procedere e il nostro “comunicare”: Gabriella Andrisano, Caterina Arnò, Mimmo Brunetti, Giuseppe Pio Capogrosso, Lucio Cavallone, Cristina Chirico, Andrea Dimitri, Paola Di Noi, Saverio Fella, Patrizio Fontana, Emanuele Franco, Leo Girardi, Clemente Magliola, Luigi Marseglia, Ilaria Marzo, don Patrizio Missere, Luigi Neglia, Luigi Pinelli, Giovanni Sammarco, Ettore Tarentini e Paride Tarentini”.

Nel corso della serata sono stati ricordati i fondatori dell’associazione (Caterina Arnò, Lucio Cavallone, Luigi Neglia, Giovanni Sammarco ed Ettore Tarentini) e i membri del Consiglio Direttivo (Caterina Arnò, Antonio Dimitri, Maria Assunta Montesardo, Maria Leonarda Sammarco).

La serata è continuata con un plauso a tutti gli associati e ai presenti che giustificano l’esistenza dell’associazione, che confermano la loro fiducia e motivazione per fare, che conferiscono un autentico “senso sociale” allo stare insieme, che hanno reso “forte” questa associazione, capace di aggregare socialmente e di proporsi veramente come contenitore culturale aperto e motore per la crescita civile, culturale e partecipativa della nostra città.

Quindi, dopo l’arrivederci al 30 maggio con il Cirano, al 1° giugno con il pranzo sociale e all’anno prossimo, la serata si è concluso con un rinfresco.