«Auspichiamo che la Commissione Europea – dichiara Gregorio Mariggiò – non resti inerte di fronte a scelte che minacciano l’ambiente, la salute dei cittadini e gli impegni dell’Italia verso una vera economia circolare. Non si può continuare a usare il Mezzogiorno come valvola di sfogo per l’emergenza rifiuti»

È stata formalmente trasmessa alla Commissione Europea una segnalazione riguardante il sopralzo della discarica gestita da Manduriambiente nel territorio di Manduria.
«L’autorizzazione concessa dalla Regione Puglia – nonostante i pareri negativi di ARPA Puglia e ASL Taranto - solleva gravi preoccupazioni sul rispetto della normativa ambientale europea» è riportato in un comunicato che reca le firme di Rosa D’Amato, commissaria regionale EV/Alleanza Verdi e Sinistra, e di Gregorio Mariggiò, co-portavoce provinciale EV/Alleanza Verdi e Sinistra.
«L’Italia è già oggetto della procedura di infrazione INFR(2024)2142 per il mancato raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio e riduzione dei rifiuti fissati dalla Direttiva 2008/98/CE (Direttiva quadro sui rifiuti), come modificata dalla Dir. (UE) 2018/851.
Le criticità segnalate includono:
· violazioni dei requisiti tecnici previsti dal D.Lgs. 121/2020, attuativo della Direttiva (UE) 2018/850 che modifica la direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti che impone una riduzione progressiva del conferimento in discarica ;
· superamento dei limiti di contaminazione nelle falde acquifere e persistenti emissioni odorigene, in potenziale violazione della Direttiva 2010/75/UE sulle emissioni industriali;
· inosservanza del principio di precauzione, sancito dall’articolo 191 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), pilastro del diritto ambientale dell’UE.
Si chiede pertanto alla Commissione:
1. di verificare la legittimità dell’autorizzazione regionale alla luce della normativa UE;
2. di adottare misure per garantire l’effettiva attuazione degli obiettivi di riciclaggio e riduzione del conferimento in discarica da parte delle autorità italiane;
3. di valutare se la strategia italiana, basata su continui ampliamenti delle discariche, sia compatibile con gli obblighi comunitari in materia ambientale».
“Auspichiamo che la Commissione Europea – dichiara Mariggiò – non resti inerte di fronte a scelte che minacciano l’ambiente, la salute dei cittadini e gli impegni dell’Italia verso una vera economia circolare. Non si può continuare a usare il Mezzogiorno come valvola di sfogo per l’emergenza rifiuti”.
“Con autorizzazioni in cantiere, vedasi discarica Lutum, sopralzo Italcave, discarica inerti a pochi metri da mar Piccolo, impianto fanghi pericolosi zona ex -Yard Belleli, inceneritore a Ginosa, - incalza la D’Amato- la nostra iniziativa di oggi e le future, punta ad accendere i riflettori su un caso emblematico della cattiva gestione del ciclo dei rifiuti ma anche a sollecitare un deciso cambio di rotta da parte delle istituzioni regionali e nazionali, nel rispetto del diritto europeo e del territorio».

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