La sua richiesta: «Eppure basterebbe impostare lungo tutto il litorale 2-3 passerelle che arrivano fino al bagnasciuga e dedicare ai disabili solo una decina di metri di spiaggia, corredando il tutto con qualche parcheggio giallo vicino a questo sito»

Riceviamo, e pubblichiamo, un intervento di Biagio Saracino avente come oggetto la carenza delle passerelle per disabili nella marina di Manduria. Ecco il testo.
«Quando mi scontro con situazioni che non riesco a capire, non amo andare alla ricerca di un colpevole, ma di chiarimenti che mi possano permettere di apportare correzioni soddisfacenti.
Da tanti anni sono medico e scrittore, per impostazione mentale mi servo dell’osservazione e le diagnosi mi aiutano a interpretare i pensieri altrui e impostare terapie che possono essere utili. Però questa volta mi trovo in enorme difficoltà.
Da qualche anno le mie vacanze sono diventate complicate e la mia casetta di Torre Colimena, che era un’oasi, prima è stata trasformata dal Covid in prigione, poi ho registrato qualche disattenzione dell’Amministrazione manduriana. Anni fa, a causa di una mia intervenuta invalidità, ho inoltrato alla polizia urbana una PEC, corredata con le opportune foto e la richiesta di installazione di un parcheggio vicino all’entrata della mia abitazione.
Un’istanza che, ahimé, non è stata mai presa in considerazione. Ho notato che le figlie, i parenti e gli amici evitano di venire a farmi visita, perché un soffocante “grande fratello” del traffico impedisce loro di fermare l’auto davanti all’entrata anche per un minuto.
Dopo tre anni in cui avevo rinunciato a visitare la spiaggia e a fare il bagno per la mia disabilità, i miei familiari mi hanno spinto alla sfida, utilizzando il mio scooter elettrico. Purtroppo ho dovuto notare che nella così decantata spiaggia della Salina (che mi ha visto crescere) non esiste nessuna passerella che permetta a un handicappato di avvicinarsi al bagnasciuga. Per questo motivo, oltre all’umiliazione delle condizioni fisiche ho dovuto subire quella di essere trascinato a braccia dai nipoti per toccare con i piedi l’agognata acqua.
Allora mi chiedo perché lungo il litorale della marina di Manduria sono presenti diverse passerelle per disabili, tranne che all’ingresso della spiaggia della Salina e perché devo chiedere una raccomandazione per avere uno stallo per disabili vicino all’entrata di casa mia?
Ma non basta! Mia moglie mi ha accompagnato a perlustrare tutta la riviera manduriana. Mi sono accorto che tutte (dico tutte) le passerelle in legno arrivano all’inizio della spiaggia o poco più, di là al mare una folla insuperabile di bagnanti e ombrelloni. In più, non esistono stalli di parcheggio per disabili all’ingresso del monco sentiero ligneo. Allora mi chiedo come una persona in sedia a rotelle o con problemi di deambulazione potrà mai mettere i piedi in acqua?
Penso che quei listelli di legno siano stati messi sono per mettersi a posto con la coscienza e con le leggi, non per sensibilità nei confronti del tema “disabilità”. Possibile che nessun amministratore (sempre pronto in prima fila per gloriarsi di assurde “bandiere blu”), nessun partito di opposizione, nessuna associazione del campo abbia mai sentito il dovere o il bisogno di comunicare questa situazione o presentare una denuncia a organi competenti?
Non parlo per me, che di bagni ne ho già fatti tanti, ma per quei giovani e anziani che vorrebbero essere nel diritto di godere per qualche giorno di una risorsa naturale, che è negata loro per l’incuria e l’insensibilità dei cosiddetti “normali”.
Eppure basterebbe impostare lungo tutto il litorale 2-3 passerelle che arrivano fino al bagnasciuga e dedicare ai disabili solo una decina di metri di spiaggia, corredando il tutto con qualche parcheggio giallo vicino a questo sito».
Biagio Saracino

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