venerdì 05 dicembre 2025


25/07/2025 07:13:23 - Manduria - Attualità

E’ quanto contenuto nel verbale della riunione della Commissione di Controllo del Depuratore, che segnala anche la presenza di cattivi odori

Non era difficile prevederlo. Il depuratore consortile di Manduria e Sava inizia a generare le prime serie criticità, che richiedono «interventi mirati e tempestivi per addivenire nel più breve tempo possibile a risultati concreti a tutela dell’ambiente e della salute». In primis la creazione di accumuli di acqua stagnante e i cattivi odori. Ad elencarli è la Commissione di Controllo del Depuratore.

«Attualmente le acque provenienti dal depuratore e depurate in Tabella 4 sono riservate nel sottosuolo mediante trincee drenanti» è riportato nel verbale della Commissione. «Tale situazione, pur temporanea, rischia di creare accumuli di acqua stagnante, che con il periodo estivo diventerebbero un grave problema igienico-sanitario. Pertanto risulta fondamentale dotare le vasche dei necessari sistemi di prelevamento (bocchettoni) di cui risultano sprovviste, ed emerge la necessità di attivare nel più breve tempo possibile un Piano di Gestione delle Acque che coinvolga la Regione e che risulti razionale, efficiente ed efficace.

L’acqua potrebbe essere, infatti, riutilizzata nella gestione regionale, provinciale e comunale delle emergenze (VV FF, servizio civile ecc.), pulizia strade e irrigazione verde pubblico.

Si chiede quindi che la Regione con AQP, anche in sinergia con l’Amministrazione comunale, si attivino alla redazione e all’attuazione immediata di un Piano di Gestione delle acque depurate.

Aqp provveda, inoltre, quanto prima, a installare le necessarie tecnologie per consentire il prelevamento delle acque dalle trincee drenanti.

ESALAZIONI E CATTIVI ODORI DALLE VASCHE DI DEPURAZIONE – La percezione di esalazioni odorigene fastidiose è un problema che già è stato messo in evidenza dall’intera comunità e ora, con l’innalzamento delle temperature, risulta essere in continua evoluzione. Il depuratore, se pur concepito di ultima generazione, è sprovvisto di barriere e/o coperture delle vasche in grado di schermare tale deficienza e/o ridurre l’impatto che i cattivi odori hanno sull’area costiera.

Nell’attuale impossibilità di procedere nell’immediatezza con la copertura delle vasche e questo per valutazioni tecniche, amministrative e burocratiche di più difficile valutazione, si potrebbe comunque intervenire con l’utilizzo di barriere osmogeniche basate sull’installazione di reti ad ugelli che immettono soluzioni neutralizzanti nelle aree di interesse e di barriere naturali basate sulla piantumazione di alberi di adeguate dimensioni in grado di creare u muro naturale di difesa contro i cattivi odori lungo il perimetro del depuratore e soprattutto in prossimità delle vasche».