L’intervento dell’ex consigliere comunale: «Le osservazioni emerse dall’ultimo verbale mettono in luce una sorprendente incoerenza: i membri dell’attuale maggioranza contestano ora un impianto di depurazione che, con le medesime caratteristiche e rischi, hanno approvato solo pochi mesi fa»

Riceviamo, e pubblichiamo, un intervento dell’ex consigliere comunale Agostino Capogrosso. Ecco il testo.
«Ho fortemente voluto la costituzione della Commissione sul Depuratore Consortile Sava-Manduria con un obiettivo preciso: creare un organismo che, pur avendo un indirizzo politico, fosse saldamente ancorato a solide competenze tecniche. La mia intenzione era proprio quella di apportare il mio specifico bagaglio in materia ambientale per garantire un approccio basato su dati e analisi concrete. Purtroppo, la solita politica manduriana ha fiutato l'affare e la corsa per accaparrarsi un posto in Commissione ha portato a una distorsione preoccupante, tradendo lo spirito iniziale e producendo solo risultati imbarazzanti!
Ciò che emerge è una totale incompetenza e un’inquietante incursione in questioni squisitamente tecniche. Addirittura, si arrivano a proporre “soluzioni” e interventi che rientrano nella complessa ingegneria ambientale, andando ben oltre la mera rappresentanza politica e dimostrando una palese e dannosa carenza di preparazione.
Le osservazioni emerse dall’ultimo verbale, inoltre, mettono in luce una sorprendente incoerenza: i membri dell’attuale maggioranza contestano ora un impianto di depurazione che, con le medesime caratteristiche e rischi, hanno approvato solo pochi mesi fa. Sembra quasi che, all'epoca del loro "sì" con la manina alzata, non avessero compreso appieno le implicazioni del progetto!
Un esempio lampante di questa incoerenza è la richiesta di "prelevare le acque dalle trincee drenanti al fine di evitare il loro ristagno”, quando la funzione primaria delle trincee è proprio quella di drenare l'acqua nel terreno! Istanza che rivela una fondamentale incomprensione del funzionamento degli impianti di depurazione e delle infrastrutture annesse!
Poi ancora, la richiesta di un "Piano di gestione delle acque" solo ora, dopo l'avvio dell'impianto, suggerisce inoltre, una totale assenza di pianificazione a monte o una completa disconnessione tra la fase progettuale e quella di gestione operativa!
Altrettanto sconcertante è la proposta di installare "barriere naturali basate sulla piantumazione di alberi di adeguate dimensioni in grado di creare un muro naturale di difesa contro i cattivi odori". Gli alberi, per quanto utili, non possono essere "montati o smontati" come fossero costruzioni e richiedono anni per crescere e sviluppare una funzione di barriera odorigena efficace… ma considerati i “precedenti” in tema di alberi, capisco che per alcuni questo concetto possa essere molto difficile da comprendere!
Questo suggerimento dimostra una visione ingenua e irrealistica delle tempistiche e delle soluzioni ingegneristiche necessarie per affrontare problemi complessi come le esalazioni odorigene. Le barriere osmogeniche e naturali, per quanto utili, sono solo soluzioni tampone che raramente risolvono il problema degli odori da grandi superfici di trattamento come le vasche di un depuratore, specialmente in un'area costiera sensibile, ma vanno affiancate a interventi strutturali seri ed efficaci.
E non si pensi che le responsabilità ricadano solo sulla maggioranza: il verbale è stato sottoscritto da ogni singolo componente, inclusa l'opposizione e questo solleva interrogativi enormi sul ruolo di controllo e critica che ci si aspetterebbe da chi oggi siede sui banchi minoritari!
Non era questo lo spirito con cui la Commissione avrebbe dovuto agire, e da promotore, non posso che dirmi profondamente deluso!
Oggi, questa Commissione è vista solo come un trampolino per visibilità politica ai fini elettorali, cavalcando un argomento molto sentito dai cittadini ma di cui la politica, tutta, se ne infischia altamente! La responsabilità di questo paradosso ricade proprio sull'opposizione: politici dal fiuto elettorale acuto, ma ciechi alla competenza necessaria, hanno assaltato da subito la prima fila in Commissione!
Questa è la maggioranza che governa la Città e questa è l'opposizione che si propone quale alternativa futura! Non aggiungo altro!
Infine, stendiamo un velo pietoso sulle critiche ingiustificate giunte a Nando Perrone, stimato giornalista locale e primo ad aver pubblicato la notizia con i contenuti del verbale di Commissione. Il goffo tentativo messo in scena dai componenti della commissione, di sminuire i contenuti del verbale e smorzarne i toni, appare quasi come un pentimento tardivo o, peggio, la reazione a un richiamo ricevuto, suggerendo un disperato tentativo di ridimensionare la portata di quanto emerso.
A Nando Perrone va tutta la mia stima e il mio incondizionato supporto per aver svolto, come sempre, il suo dovere di informare l'opinione pubblica su fatti di rilevanza collettiva e per averlo fatto con la solita imparzialità e rigore. Perrone incarna il giornalismo come dovrebbe essere: una voce libera, attenta e onesta, essenziale per la vera democrazia e per la consapevolezza dei cittadini!
Ho creduto nella istituzione di un organismo di indirizzo serio e qualificato, ma ciò che emerge è un quadro desolante di superficialità, opportunismo e mera strumentalizzazione. L’ambiente e la salute dei cittadini meritano ben altro che proposte campate in aria e ambiguità di ruoli. Che questa riflessione serva da monito: la politica ha il dovere di ascoltare i tecnici, di pianificare con lungimiranza e di agire con la trasparenza che i cittadini meritano».
Agostino Capogrosso
Già consigliere comunale del Comune di Manduria

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