Dopo la proiezione del documentario Doctors on the Frontline, è intervenuto Giovanni Giodice, referente di Emergency Brindisi, e ha illustrato le condizioni drammatiche degli aiuti umanitari a Gaza, con restrizioni sempre più stringenti sia via mare sia via terra

La sala consiliare del Comune di Avetrana, su iniziativa del Comitato per la Pace di Avetrana, ha ospitato lunedì scorso l’evento From the Frontline, una raccolta fondi destinata al progetto Healthcare Support for the People of Gaza di Emergency.
Durante l’incontro è stato proiettato il documentario Doctors on the Frontline, realizzato da Alex Crawford, corrispondente speciale Sky a Gaza. Il filmato racconta l’attività di due medici inglesi, la dott.ssa Victoria Rose e il dr. Tom Potokar, all’interno di un ospedale, oggi non più esistente, evacuato insieme a pazienti ed equipe sotto i bombardamenti durante le riprese.
La scarsità di giornalisti e fotografi internazionali sul territorio palestinese, dovuta alle violenze quotidiane dell’IDF e alle politiche di Netanyahu, ha spinto i medici a documentare direttamente con i propri cellulari e videocamere. Così l’equipe medica, oltre a rappresentare un baluardo di speranza per il sostegno sanitario, si è trasformata in una fonte diretta di informazioni autentiche, lontane dalla distorsione della rappresentazione mediatica europea.
Dopo la proiezione del documentario, è intervenuto Giovanni Giodice, referente di Emergency Brindisi, e ha illustrato le condizioni drammatiche degli aiuti umanitari a Gaza, con restrizioni sempre più stringenti sia via mare sia via terra. La sicurezza rimane precaria per gli operatori umanitari e soprattutto per la popolazione palestinese, costretta a spostarsi sotto i bombardamenti per raggiungere ospedali mobili lontani alla ricerca di farmaci essenziali. Giodice ha ricordato l’ultimo tentativo della nave Handala, della Freedom Flotilla, partita da Gallipoli il 20 luglio con carichi di cibo e giocattoli, bloccata a circa 40 miglia nautiche dalle coste di Gaza. Conclude con una poesia di Munther Isaac, pastore luterano di Betlemme:
“Noi palestinesi ci risolleveremo, lo abbiamo sempre fatto, anche se questa volta sarà più difficile. Non so voi, però. Voi che siete rimasti a guardare mentre ci sterminavano. Non so se potrete mai risollevarvi”.
L’evento ha riscosso molto interesse e riempito la sala. Si è reso esplicito come iniziative di questo tipo possano favorire un dialogo intergenerazionale basato su una riflessione condivisa e reciproco riconoscimento. Si rende sempre più urgente la creazione di spazi che portino con sé i valori di questo evento, dove ciascuno possa sentirsi meno solo nella percezione della propria impotenza e fragilità di fronte al conflitto, intessendo una rete solidale e trasformativa.
Sarah Fanigliulo

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