Pochi giorni dopo il rogo alla Palude del Conte, ieri pomeriggio le fiamme si sono sviluppate, forse dolosamente, nell’area del Chidro

Ancora un incendio, ancora in fumo ettari di riserva naturale.
L’estate 2025 sarà probabilmente ricordata come l’estate degli incendi: le fiamme hanno dapprima incenerito diversi ettari della Palude del Conte e, poi, gran parte del patrimonio ambientale dell’area del Chidro. Un colpo devastante, che dovrebbe far riflettere.
La percezione di insicurezza cresce. Se gli incendi sono dolosi, come si sospetta, la paura del dolo si mescola all’impotenza di fronte a un nemico invisibile. Ciò mina la fiducia nel controllo del territorio e nella capacità delle istituzioni di proteggere beni comuni.
Servono maggiori risorse economiche per poter attuare una più incisiva strategia di prevenzione strutturata e una vigilanza attiva in grado non solo di intervenire in pochi minuti in caso di roghi, ma di essere soprattutto da deterrente per i piromani.




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