Mentre in Puglia infuriano le polemiche sul caro-lidi, un’oasi protetta dimostra che il mare può essere vissuto con rispetto, senza barriere e a contatto con la natura

In un’estate segnata dalle discussioni sul caro-ombrelloni e sulle restrizioni imposte dagli stabilimenti balneari, c’è un angolo di Puglia che racconta una storia diversa: quella del mare libero, inclusivo e rispettato. Siamo a Manduria, nella Riserva Naturale delle Saline dei Monaci, dove l’associazione Sport 360° guidata da Giuseppe Mero, per tutti “Pinuccio”, porta ogni anno decine di bambini e adolescenti a vivere un’esperienza unica tra sport, gioco e natura incontaminata.
Qui, dove l’acqua cristallina incontra il volo elegante dei fenicotteri rosa, i giovani partecipanti imparano a nuotare, fare snorkeling, cimentarsi in discipline acquatiche e attività sportive di gruppo. Ma soprattutto, imparano che il mare è di tutti e va rispettato: niente rifiuti lasciati sulla sabbia, attenzione alla fauna, rispetto degli altri bagnanti.
Nonostante l’allegria chiassosa di una brigata di 60 ragazzi tra i 5 e i 17 anni, la spiaggia resta un luogo armonioso, in cui le regole nascono dalla consapevolezza e non dall’imposizione. “Qui il mare è una scuola di vita”, racconta Pinuccio, “e vedere i ragazzi impegnarsi a prendersi cura di un luogo così prezioso è la nostra più grande soddisfazione”.
In tempi in cui l’accesso al mare sembra sempre più una questione di portafoglio, la piccola comunità delle Saline dei Monaci ricorda che un altro modello è possibile: un mare aperto a tutti, dove divertimento e tutela ambientale camminano mano nella mano.
Nicola Bitetti


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