venerdì 05 dicembre 2025


21/08/2025 18:52:36 - Provincia di Taranto - Cronaca

Si tratta di una giovane donna di 22 anni perché ritenuta presunta responsabile del reato di esercizio abusivo di una professione e del suo compagno un pregiudicato tarantino di 23 anni perché presunto responsabile del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale

La Polizia di Stato ha denunciato in stato di libertà una giovane donna di 22 anni perché ritenuta presunta responsabile del reato di esercizio abusivo di una professione ed il suo compagno un pregiudicato tarantino di 23 anni perché presunto responsabile del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale.

Il personale della Divisione Polizia Anticrimine si è presentato alla porta di un 23enne con pregiudizi penali per notificargli degli atti emessi dal Tribunale di Taranto.

Il giovane ha accolto i poliziotti facendoli entrare in casa per la compilazione dei documenti a lui destinati.

Appena entrati nell’appartamento i poliziotti hanno notato una giovane donna che, incurante della loro presenza, era intenta ad applicare delle ciglia finte ad una giovanissima ragazza stesa su un lettino ed hanno constatato la presenza di una vera e propria postazione da estetista fornita di tutte le attrezzature.

I poliziotti mentre erano intenti a compilare gli atti hanno notato che la presunta “cliente” alla fine della prestazione con estrema naturalezza  avrebbe anche pagato la somma di 25 euro.

Presumendo di trovarsi in presenza di una vera e propria attività commerciale, gli agenti hanno chiesto alla presunta estetista di mostrare loro le autorizzazioni necessarie per svolgere tale attività.

Richiesta che ha suscitato subito la reazione ad dir poco scomposta del compagno che ponendosi fisicamente davanti ai poliziotti li avrebbe inviati in malomodo a terminare la redazione dei documenti a lui destinati e di lasciare l’appartamento.

I poliziotti con l’ausilio di un equipaggio della Squadra Volante hanno calmato gli animi che nel frattempo erano diventati sempre più accesi.

Secondo quanto accertato, la giovane avrebbe avviato una vera e propria attività di estetista corredata anche da una pagina social nella quale venivano ben pubblicizzati i servizi offerti.

I due sono stati denunciati in stato di libertà e successivamente si è provveduto a porre sotto sequestro l’attrezzatura utilizzata dall’estetista abusiva.

Si ribadisce per che gli odierni indagati vige la presunzione d’innocenza fino a sentenza definita.