Ma i prezzi troppo bassi delle uve rischiano di cancellare i sacrifici dei nostri viticoltori, già messi a dura prova da costi di produzione in crescita e da un mercato appesantito da scorte elevate e consumi in calo

Quest’anno le vigne di Primitivo ci regalano grappoli sani, maturi e profumati: una produzione in aumento del 20% che conferma la straordinaria qualità di un vino che gli italiani amano sempre di più.
«Un orgoglio pugliese che racconta biodiversità, identità e lavoro, con un comparto che dà occupazione non solo in vigna e cantina, ma anche in tanti settori collegati: dall’enoturismo alla ricerca, dalla cosmetica fino alle bioenergie» scrive in una nota Coldiretti.
«Ma dietro questa eccellenza c’è anche una forte preoccupazione: i prezzi troppo bassi delle uve rischiano di cancellare i sacrifici dei nostri viticoltori, già messi a dura prova da costi di produzione in crescita e da un mercato appesantito da scorte elevate e consumi in calo.
Per Coldiretti servono misure concrete e immediate: dalla distillazione straordinaria alla semplificazione burocratica, fino al sostegno all’internazionalizzazione ed all’enoturismo, perché senza un giusto riconoscimento economico alle imprese non c’è futuro per il vino Made in Italy.
La vendemmia 2025 parte con qualità e passione, ma ora servono scelte coraggiose per difendere il lavoro dei produttori e il valore del vino pugliese nel mondo».

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