«Come se il frastuono non bastasse, si aggiunge inoltre, un'aria irrespirabile! Con le finestre spalancate per il caldo, l’edificio si è trasformato in un “prolungamento” del cantiere»

Riceviamo, e pubblichiamo, un comunicato dell’ex consigliere comunale Agostino Capogrosso. Ecco il testo.
«Scrivo queste righe con profonda amarezza. Ho atteso e sperato che almeno per una volta il buon senso prevalesse sull’arroganza. Ma niente, l’attesa è stata vana. Da tecnico ed ex consigliere comunale, nonostante la mia disillusione per questa forma distorta di politica, non riesco a restare in silenzio.
L’inizio dei lavori di rifacimento del marciapiede davanti alla scuola “Prudenzano” non è un semplice “disagio”, come qualcuno ha affermato nell’ultimo Consiglio comunale: è uno schiaffo alla cittadinanza e ad una intera comunità scolastica!
La decisione di riaprire un cantiere così significativo in concomitanza con il rientro a scuola di centinaia di studenti e insegnanti, dimostra non solo una grave mancanza di programmazione, ma soprattutto una totale indifferenza verso le esigenze reali di una comunità.
Lavorare in un'area ad alta frequentazione scolastica, durante le ore di lezione, comporta infatti rischi enormi. Ne cito alcuni. L’uso di martelli pneumatici, escavatori ed altri mezzi d’opera, genera un inquinamento acustico intollerabile per un ambiente didattico, ben oltre i limiti previsti. Non si tratta solo di rumore continuo: i picchi di rumore impulsivo, causati da attrezzi come i martelli pneumatici, possono generare stress, difficoltà di concentrazione e persino danni permanenti all’udito dei ragazzi.
Per questo, la legge quadro sull'inquinamento acustico (L. 447/95), ha definito le scuole come “recettori sensibili”, da tutelare in modo prioritario! In tal senso mi sono chiesto: è stato eseguito uno studio previsionale dell’impatto acustico? Quali accorgimenti tecnici sono stati previsti e adottati per contenere il rumore entro i limiti? Per trasparenza e a maggior tutela dei ragazzi, l’Amministrazione avrebbe dovuto avviare immediatamente una campagna di misure fonometriche e rendere pubblici gli esiti. Tutto questo, perché non voglio minimamente pensare che possa essere stata concessa un’autorizzazione in deroga! Sarebbe gravissimo, considerato il contesto!
Come se il frastuono non bastasse, si aggiunge inoltre, un'aria irrespirabile! Con le finestre spalancate per il caldo, l’edificio si è trasformato in un “prolungamento” del cantiere. Le aule non hanno, di fatto, alcuna misura di protezione efficace, con studenti costretti a respirare un cocktail di polveri di cantiere, tra cui il particolato derivante dalla movimentazione di detriti, mezzi d'opera e macchinari.
Non si tratta solo di fastidio o “disagio”, ma di un rischio concreto!
La sicurezza, che dovrebbe essere una priorità assoluta, è stata palesemente sacrificata per un bando PNRR da concludere in fretta e furia, persino ignorando le più elementari norme di buon senso.
Ci auguriamo con tutto il cuore che non accada nulla a nessuno, ma se così fosse sarà stata solo questione di fortuna!
Cari politici, le preoccupazioni di una intera comunità che vede la propria scuola assediata da un cantiere, non sono “strumentalizzazioni”! La Politica ha il dovere di tutelare il benessere e la salute dei cittadini, e purtroppo, qui, continua a fallire miseramente!
E mentre vi vantate di aver costruito nuovi asili nido, cadete proprio sul rispetto e la tutela dei ragazzi e della loro salute. In una città in cui le nascite diminuiscono, non c'è priorità più grande che proteggere il presente dei nostri figli. Se persino un cantiere, che dovrebbe essere un simbolo di progresso, si trasforma in una minaccia per la salute dei nostri bambini, come possiamo credere che le vostre scelte future, come la costruzione di nuove strutture per l'infanzia, siano fatte con reale lungimiranza e per il bene della comunità? Il rispetto per i cittadini non si dimostra con i numeri dei bandi vinti, ma con la cura per le piccole grandi cose, tra cui la quiete e la sicurezza di una classe scolastica!».
Agostino Capogrosso

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